Meno Giudici di Pace uguale ricorsi più difficili

L’espressione elegante è “spending review”. Ma brutalmente, “revisione di spesa” vuol dire che il Governo deve tagliare per dare respiro alle esauste casse dello Stato. Il fatto è che tutte queste sforbiciate possono anche danneggiare l’automobilista: vedi la pesantissima decurtazione dei Giudici di pace, che potrebbe arrivare mediante un Decreto, già in una fase molto avanzata. Nonostante le resistenze a livello locale, infatti, il ministro della Giustizia Paola Severino, davanti al plenum del Consiglio superiore della magistratura, ha appena confermato che calerà la mannaia, con l’accorpamento di 674 uffici dei Giudici di pace (i magistrati onorari). Si punta alla soppressione dell’80% delle sedi dei Giudici di pace, per risparmiare 28 milioni di euro l’anno. Il che renderebbe molto più difficile per un automobilista fare ricorso contro una multa da Codice della strada. 
CHE BATOSTE 
Per cominciare, le attese in vista delle sentenze dei Giudici di pace potrebbero dilatarsi parecchio. Non ci sono numeri precisi, ma a occhio, se prima con un certo numero di sedi di magistrati onorari la sentenza giungeva dopo un determinato lasso di tempo, con la “riforma della giustizia” l’automobilista rischia di vedersi discutere la causa dopo chissà quanti mesi (nelle metropoli, già oggi si arriva a un anno e più dalla presentazione del ricorso). Inoltre, se prima il cittadino di un paese di ridotte dimensioni poteva appoggiarsi a un Giudice di pace della propria zona (purché l’infrazione fosse stata commessa in quell’area), in futuro il rischio è che debba allontanarsi da lì, essendo poi tenuto a discutere la causa in Cancelleria. Terzo, questo taglio fa seguito alla tassa di 37 euro sul ricorso , che rende assurdo opporsi per una banale multa di una quarantina di euro, come quella per divieto di sosta.
 
STRAVINCONO I COMUNI 
Se l’automobilista esce con le ossa rotte da queste continue modifiche, i Comuni hanno di che festeggiare. Rendendo il ricorso così difficile, con tempi d’attesa incerti e con le sedi dei Giudici che si diradano, tutte le amministrazioni locali che viaggiano sul filo del rasoio della legalità – in fatto di Codice della strada – avranno gioco facile: si pensi all’ondata di strisce blu in periferia, ai semafori “intelligenti” con la durata del giallo brevissima, alle telecamere che sbagliano e vanno in tilt. Sì, come alternativa al Giudice di pace, c’è il Prefetto; ma se si perde la multa raddoppia. Chi vuole azzardare di perdere altro denaro, con questi chiari di Luna?
 
REAZIONI 
La polemica è molto forte: per il presidente dell’Associazione nazionale Giudici di pace, Vincenzo Crasto, “il Governo commette un grave errore”. Gli fa eco Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura: “L’Esecutivo si è affrettato a includere la soppressione dei Giudici di pace non circondariali e di ben 36 Tribunali minori nel progetto di ‘Spending review’ per annunciare risparmi di spesa nella giustizia. Il che non è vero e contrasta con la tutela dei diritti dei cittadini. Sopprimere gli uffici giudiziari significa annullare le istanze dei cittadini che chiedono giustizia”. Ma il risparmio almeno c’è? Per de Tilla no: “La prevista soppressione non comporta alcun risparmio di spesa perché i giudizi pendenti, e i nuovi giudizi da incardinare nel territorio cancellato dall’agenda della giustizia, vengono solo ‘trasferiti’ altrove. ‘Rottamare’ non significa poi ‘risparmiare’.
Fonte: omniauto.it

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