25.10.2010 – Il reddito dei legali sotto i 50mila euro –

Redditi in calo per il secondo anno consecutivo e sotto la soglia psicologica dei 50 mila euro pro capite. Lo stato di allarme della professione legale, al bivio di una riforma tanto attesa quanto al centro di ripetuti colpi di scena in parlamento (dal ripristino della tariffa minima all’apertura, contestata, verso il lavoro dipendente) emerge anche dalle cifre della Cassa forense, anticipate ieri dal presidente Marco Ubertini durante il congresso straordinario dei giovani avvocati dell’Aiga. Secondo le prime proiezioni, il reddito medio individuale dei 155 mila iscritti alla cassa (un terzo della professione è di fatto fantasma) nel 2009 è stato di poco superiore a 49 mila euro, segnando un secondo ribasso storico. «Le prospettive tra l’altro sono ancora peggiori – ha detto Ubertini – perché l’ingresso di nuove fasce deboli e le difficoltà di recupero dei crediti, soprattutto quelli nei confronti dello stato, determinerà verosimilmente un abbassamento della media».

A preoccupare sono però anche altri indicatori: metà della popolazione in toga continua a dichiarare redditi inferiori alla soglia di 10 mila euro, «meno della paga delle loro segretarie», ha chiosato Ubertini.

Tuttavia il conto economico dell’istituto non è, per ora, in discussione, forte com’è di oltre 800 milioni di euro di contributi riscossi nell’ultimo esercizio, e con la prospettiva anzi di ampliare le prestazioni assistenziali nei confronti degli infraquarantenni. «In realtà oggi non riusciamo neppure a impegnare in welfare la quota accantonata del 3% annuo – dice al Sole 24 Ore Ubertini –: per questo la prossima settimana chiederemo al ministro Sacconi la disponibilità ad accettare la nostra piattaforma di interventi sociali per la categoria». Una piattaforma ancora al centro del dialogo e del confronto interno, ma sulla quale la dirigenza della Cassa punta molto. Una mano alle fasce deboli, almeno quella che fonda il reddito sulle difese d’ufficio, arriverà dalla convenzione per il recupero dei crediti firmata con una banca (Bps), che anticiperà agli iscritti alla Cassa gli onorari “statali” scaduti da almeno 18 mesi.

Ma nell’acceso dibattito che ha portato a Bari, tra gli altri, il vicerpresidente del gruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliarello e l’onorevole Antonino Lo Presti, non sono mancati altri spunti di proposta e anche di protesta; per esempio sull’ipotesi di formazione continua, che nell’ultima versione al vaglio della Camera sarebbe garantita anche per titoli “gerontocratici”, creando un’asimmetria nei confronti dei giovani (per non parlare dell’allargamento delle figure dispensate dallo sforzo).

 

Fonte: Sole 24 Ore

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