25.10.07 – Una toga unica per GOT e Giudici di Pace – Via Arenula studia la riforma ma l’Angdp annuncia astensioni – Onorari per smaltire arretrato e affiancare gli ordinari.

La novità di rilievo è che si tratterà di una terza figura ancora senza nome con le competenze esclusive dei gdp e insieme vicarie perché di supporto alla magistratura ordinaria attualmente svolte dai got. Un motivo di affanno per i giudici di pace e uno di attesa per i got alle prese con una riforma organica che gli accolla a man bassa l’arretrato dei togati.
La scorsa settimana sono stati entrambi riconvocati alternativamente al ministero in vista della riforma che il ministro Mastella sta mettendo in cantiere per loro. Smentita la voce dell’applicazione di indici di produttività ma anche quella di mandati pluriennali reiterabili fino all’età pensionabile di cui si era parlato nell’ultimo incontro al ministero.
Incertezza sul testo che uscirà dal Consiglio dei ministri anche perché si naviga ancora a vista nell’altalena delle competenze ma dall’esito dell’ultimo incontro, i più preoccupati sono i gdp che per voce di Francesco Cersosimo annunciano battaglia a suon di scioperi. «La nostra risposta sarà molto dura— anticipa — ci stiamo coordinando con le altre associazioni per decidere le date delle astensioni.
La proposta di riforma, così com’è stata concepita, è inaccettabile e insoddisfacente: ci si scarica addosso tutto l’arretrato dei giudici di carriera senza chiarirci bene i limiti di competenza e senza però le stesse garanzie visto che lavoreremo a cottimo e sotto la loro direzione. «Con questo processo di unificazione tra gdp, got e vpo, la nostra autonomia e indipendenza finisce in una funzione dipendente e ancillare alla magistratura di carriera: finiremo tutti sotto il controllo della magistratura».
Un’ apertura è però prevista sul fronte previdenziale, a oggi completamente assente dalle spettanze della categoria ma comunque non in linea con le aspettative dei gdp: «Si prevede il versamento da parte dello stato del 2% sulla retribuzione lorda, una soluzione che per noi resta comunque insufficiente». Ce n’è anche per il rinnovo dei mandati: per i nuovi assunti non si potrà andare oltre i 12 anni complessivi pari a tre rinnovi quadriennali mentre per chi è attualmente in servizio è previsto un sistema a scaloni. Chi ha meno di 60 anni resterà in servizio fino a 65 anni, chi è oltre la soglia dei 60, rimarrà fino ai 70 anni e chi supera i 70, sarà in servizio fino ai 75 anni. Un sistema che per Cersosimo rischia di danneggiare tutti quelli che sono ai margini di ogni età reintroducendo un cottimo non sostenibile: «La legge elettorale attualmente in vigore prevede un limite di età di 75 anni per tutti al pari dei giudici di carriera e il cottimo poi è un salto indietro nel tempo inaccettabile, nessun lavoratore lavora più a cottimo…!
Ci tolgono l’indennità fissa per lasciarci solo quello visto che passiamo dal pagamento a udienza a quello a sentenza». L’attesa è ora dunque concentrata sul ddl che uscirà da via Arenula dove sembra che la riforma stia prendendo sempre più concretezza; la conferma è dei got rappresentati dal giovane avvocato Paolo Valerio: «E’ un argomento che interessa da vicino al ministro, non è un caso che nella ventina di riunioni esplorative a cui siamo stati invitati, il ministro abbia voluto presenziare almeno otto volte. E l’ultima riunione con il sottosegretario Scotti a cui erano presenti anche i capidipartimento Dag e Dog Tannini e Castelli, il passaggio dell’iniziativa sotto l’egida del gabinetto ci dicono che da una fase esplorativa siamo passati ora a quella operativa».
Confermato l’allargamento di base delle competenze in materia di arretrato anticipato da Italia Oggi due settimane fa con un innalzamento per il got oltre il primo grado nel civile e la possibilità di decidere in sede penale anche per le pene oltre i 24 anni di reclusione. E una novità: pm onorari ulteriormente coinvolti nella fase delle indagini sui reati a citazione diretta come furto, truffa e rapina statisticamente più incidenti. Delusione invece per la ritirata promessa di mandati pluriennali fino all’età pensionabile: «Un’opportunità che viene meno anche se di qua a dodici anni — conclude Valerio — chi può dire veramente cosa accadrà”.
Marzia Paolucci  

Il tariffario del Gdp 
 
COMPENSO A UDIENZA 36 euro e 15 cent.  
COMPENSÒ A SENTENZA 56 euro e 81 cent.  
INDENNITÀ MENSILE 258 euro e 23 cent. 

Fonte: Italia Oggi
 

Potrebbero interessarti anche...