19.12.2007 – Lettera al Presidente del Consiglio

L’Unione Nazionale Giudici di Pace e l’Associazione Nazionale Giudici di Pace scrivono al Presidente del Consiglio dei Ministri per comunicare la realtà ed i problemi della giustizia di pace.

U N I O N E
NAZIONALE
G
I U D I C I                             ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIUDICI DI PACE 
DI    P A C E                                      
* unagipa * 
                                                                                        Al Presidente del Consiglio dei Ministri
                                                                            
           on.le prof. Romano Prodi 

            Egregio Presidente,
                                                          
i giudici di pace stanno per concludere una settimana di sciopero, che fa seguito ad altre astensioni massicciamente seguite da tutta la categoria, per rivendicare l’applicazione di diritti fondamentali, riconosciuti dalla Costituzione a tutti i lavoratori ed in particolare a coloro che esplicano funzioni pubbliche e giudicanti, quali la continuità del rapporto eliminando una precarietà incompatibile con la permanente funzione  svolta, la tutela previdenziale ed assistenziale  e l’applicazione di leggi di tutela della salute, la famiglia e la donna, le garanzie di autonomia e indipendenza, l’ adeguamento delle indennità non rivalutate dall’anno 1999 e la loro corretta applicazione.

            A distanza di un anno e mezzo dall’inizio dei colloqui con il Ministro Mastella ed il Sottosegretario delegato in materia, non è intervenuto alcun provvedimento  positivo, ma addirittura sono stati annunziati  propositi di riforma che non accolgono le nostre richieste e peggiorano addirittura la nostra condizione, sconvolgendo l’assetto degli uffici del giudice di pace, ponendo i singoli giudici nell’ambito dei tribunali, facendo venir meno il positivo operato dei giudici di pace, quali giudici di prossimità e creando ai cittadini inevitabili e sicuri intralci.

            La situazione che si è venuta a creare per il mancato accoglimento delle nostre richieste e per il grave e irreparabile pericolo dello smantellamento della magistratura di pace, ha già portato effetti negativi nel funzionamento degli uffici nell’ultimo anno e rischia di paralizzare in modo ancora più consistente l’attività a causa del malcontento, le agitazioni e il definitivo allontanamento di professionisti stanchi di attendere una seria definizione del loro status.

            E’ nostro dovere, quali rappresentanti della categoria, di evitare questi effetti; ma non lo possiamo farlo da soli o con il ricorso alle forze politiche che ci hanno prontamente espresso solidarietà e assicurato appoggio attraverso comunicati ufficiali e iniziative parlamentari dei lori rappresentanti ufficiali.

            A questo scopo riteniamo indispensabile una Sua diretta assunzione di responsabilità dopo averci convocato per illustrare e documentare più diffusamente la realtà ed i problemi della giustizia di pace.

            Certi della Sua sensibilità alle tematiche della Giustizia e dei Giudici di Pace, che già in passato a Bologna ha avuto modo di conoscere ed apprezzare attraverso  l’esperienza dei giudici di pace di quartiere, la salutiamo  molto cordialmente e rimaniamo in attesa di un Suo riscontro

Il Segretario Generale UNAGIPA               Presidente ANGdP      
(avv.Gabriele Longo)                                 (avv. Francesco Cersosimo)      

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