13.07.2010. – Gli avvocati. Alpa: si può discutere di una figura che sia di aiuto all’ufficio del magistrato ma non che scriva le sentenze –

 MILANO – Pericolo scampato. Per ora. Il fatto che qualche giorno fa sia stato ritirato l’emendamento alla manovra che prevedeva l’istituzione dei giudici ausiliari e la riforma del processo civile non fa ancora dormire sonni tranquilli agli avvocati. Il timore è che il provvedimento possa riemergere sotto altra forma, considerato che l’obiettivo dichiarato del governo è quello di smaltire le cause in arretrato (circa due milioni) e di velocizzare le lungaggini del processo civile. «Gli obiettivi sono giusti e incontestabili – concorda Guido Alpa, presidente del Consiglio nazionale forense – ma la soluzione dei problemi non può essere affidata sempre alla modifica dei testi normativi che sembrano sempre a costo zero ma che alla fine risulta sempre molto costosa. La verità è che non si può riformare la giustizia civile senza potenziare le risorse umane». Il riferimento è chiaramente rivolto ai magistrati: sono in tanti, nel mondo, dell’avvocatura, a sostenere che in Italia per un migliore funzionamento della giustizia servirebbero almeno quattromila magistrati in più. «Intanto bisognerebbe ristrutturare i carichi di lavoro – propone Alpa –

richiamare in attività i magistrati distaccati presso altri enti pubblici e fare i concorsi per la magistratura. Una riforma della giustizia non prescinde da una massiccia presenza di magistrati». Però l’Italia è già l’unico Paese europeo in cui il numero dei giudici onorari (per esempio i giudici di pace) è addirittura superiore a quello dei togati. <<E un’altra disfunzione del nostro sistema – continua Alpa -. Da troppi anni continua questa situazione ibrida che doveva servire solo a gestire l’emergenza. E il risultato è che le cause continuano ad accumularsi. Lo smaltimento degli arretrati non si fa con interventi estemporanei e occasionali inseriti di soppiatto in un testo che riguarda altro. Servono cambiamenti strutturali e duraturi». Potreste pensare di proporre al governo una piattaforma di riforme possibili? «Noi siamo spesso in contatto con il ministero della Giustizia

ma non sembrano tenere molto in considerazione le nostre proposte. Di sicuro non smetteremo di collaborare e di offrire il nostro parere per individuare possibili soluzioni ai problemi della giustizia. Però, allo stesso tempo, non accetteremo neanche un ritorno a un progetto simile a quello dei giudici ausiliari. Si può discutere in merito alla creazione di una figura che sia d’aiuto all’ufficio del giudice ma non che scriva le sentenze o raccolga le testimonianze. Sarebbe un venir meno alla

funzione dello Stato con tutti i rischi che ciò comporterebbe per i cittadini». Isidoro Trovato

Fonte: corriere della sera

 

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