12.10.2010. – Conciliazione ai nastri di partenza – A breve il regolamento –

Augusta Iannini, capo dell’ufficio legislativo, ha illustrato alla web tv del Cno tutte le novità  – A breve il regolamento. Dai consulenti un aiuto alla giustizia

 

 

È prevista a breve la pubblicazione del Regolamento attuativo per la mediazione civile e commerciale, provvedimento nato per ridurre i processi. Regime della conciliazione, quindi, come alternativa alle lungaggini giudiziarie e per dirimere le controversie pendenti. «Sono oltre 5 milioni i processi pendenti», dice il capo dell’Ufficio legislativo del Ministero della giustizia, Augusta Iannini, in un’intervista rilasciata alla web television dei Consulenti del lavoro. «Un numero che la dice tutta sulla necessità di evitare l’ingolfamento delle aule dei Tribunali con l’istituto della conciliazione che potrà certamente essere una delle alternative al processo.

 

Ma, indiscrezioni dell’ultim’ora, proprio il regolamento tanto atteso potrebbe rischiare di «sminuire» uno dei punti cardini del decreto legislativo sulla mediazione, ovvero evitare la obbligatorietà della proposta di mediazione alle parti la quale, invece, dovrebbe venire affidata al regolamento dell’ente di conciliazione che potrà, o meno, stabilire il vincolo o escluderlo. In questo modo, quindi, verrà naturalmente depotenziata una delle misure contenuta nel decreto, l’eccezione al principio di soccombenza, in base alla quale può essere chiamata a pagare le spese del giudizio anche la parte vincitrice, nel caso in cui abbia in precedenza rifiutato una proposta di accordo di contenuto analogo alla sentenza. È da evitare dunque che le norme regolamentari ingessino il percorso della conciliazione rinunciando a quel carattere informale caratterizzante il decreto legislativo dello scorso 4 marzo.

 

E ciò per non depotenziare la valenza deflativa del provvedimento. «Da una valutazione ex ante del regime conciliatorio», spiega la Iannini, «saranno circa 600 mila i procedimenti che si concluderanno con la mediazione degli organismi accreditati». Organismi tra i quali rientra, a pieno titolo, il Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro che, oltre a procedere al regime di accreditamento presso il Ministero della giustizia, ha già attivato una serie di percorsi formativi attraverso la scuola di Alta formazione della Fondazione Studi. La affollata partecipazione dei consulenti a tali corsi sottolinea l’importanza dei professionisti per la riuscita della normativa sulla conciliazione. Pensiero peraltro ribadito dalla stessa Iannini. «Le professioni più vicine al mondo del diritto sono le più accreditate a comporre collegi di conciliazione; in questi casi la formazione diventa fondamentale, oltre che obbligatoria, con la possibilità di aggiornamenti ogni qualvolta ci siano novità legislative e regolamentari». Non a caso la Fondazione Studi, per agevolare la diffusione della formazione, ha in fase di organizzazione i corsi presso le sedi provinciali degli Ordini.

Fonte: Italia Oggi

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