Giustizia civile – il Tar rimette alla corte costituzionale il decreto legislativo sulla mediaconciliazione obbligatoria – il nodo: l’obbligatorietá –
Maurizio de Tilla, presidente Oua: “É la conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto, la decisione del Tar avvalora le nostre osservazioni sull’incostituzionalità della mediaconciliazione obbligatoria. Siamo soddisfatti di questa decisione, è in gioco la natura stessa della nostra giustizia civile pubblica. La manifestazione di Roma del 14 aprile e lo sciopero del 14 e 15 sono ancora più attuali e necessarie. Il Ministro deve aprire a questo punto il confronto con gli avvocati” Come è noto l’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, Oua, insieme a diversi consigli degli Ordini e Associazioni forensi ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il regolamento attuativo sulla mediaconciliazione obbligatoria. È di oggi la storica decisione di rinviare il Decreto Legislativo n.28/2010 alla Corte Costituzionale. Per l’Oua si conferma così che il testo varato dal ministero di Giustizia ha profili chiari di incostituzionalità. Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, con questa decisione del Tar si rafforzano le ragioni dell’astensione dell’avvocatura (14 e 15 aprile) e della manifestazione del 14 aprile a Roma: «É quanto abbiamo sempre sostenuto – sottolinea – la decisione del Tar avvalora le nostre osservazioni sull’incostituzionalità della mediaconciliazione obbligatoria. Siamo soddisfatti di questa decisione, è in gioco la natura stessa della nostra giustizia civile pubblica. La ragioni della manifestazione di Roma del 14 aprile e lo sciopero del 14 e 15 sono ancora più attuali. Il ministro deve aprire a questo punto il confronto con gli avvocati, non può continuare a trincerarsi in una ostinata contrapposizione con gli avvocati, con grande parte della sua stessa maggioranza, con quanto sostenuto unanimemente dall’opposizione, dalla stessa magistratura e da diverse associazioni dei consumatori». Fonte: oua.it |