06.09.2010. – Corsa alla conciliazione – Giustizia. Forte aumento delle richieste di iscrizione al Registro societario da parte degli enti –

Sab. 4 – Corsa di iscrizioni al Registro dei conciliatori. Almeno a quello dedicato alle controversie societarie. Gli iscritti attuali sono oltre 100, ma il ritmo delle autorizzazioni del ministero della Giustizia è enormemente cresciuto nel corso di questi primi otto mesi dell’anno. Sono stati infatti 43, sui 103 totali, gli organismi inseriti nel Registro durante il 2010.

Un ritmo tanto sostenuto da imporre una spiegazione. Che non può che essere cercata nel fervore che anima il mondo della conciliazione e scovata tra le pieghe delle normativa o della sua interpretazione. Sulla base del decreto legislativo n. 28 del 2010, infatti, nella primavera dell’anno prossimo debutterà una nuova formula di conciliazione, come condizione di procedibilità, nelle cause avviate su materie cruciali per il contenzioso civile come l’infortunistica stradale o il condominio. Previsione che, oltre ad avere sollevato la forte opposizione dell’avvocatura (si veda anche l’intervento del presidente del Cnf, Guido Alpa, a lato), ha anche evidentemente ingolosito una galassia di soggetti che ha fiutato il possibile affare. Perché a venire scaricate sui tavoli dei futuri conciliatori sarà indubbiamente una mole considerevole di controversie. Solo a Milano esiste una stima, sia pure approssimativa, che quantifica tra 20 e 30mila le liti che rientrano nel perimetro della mediazioni 2011. Se il timore è quello che tutto finisca come per la conciliazione nelle controversie lavoristiche, cioè con un nulla di fatto e nessun effetto di filtro del contenzioso, la prospettiva di potere contare su un notevole incremento del business ha decisamente smosso le acque. Il ministero della Giustizia sta ancora lavorando alla stesura del regolamento che dovrà fissare, tra l’altro, i requisiti per l’iscrizione al registro, per le eventuali cancellazioni e le tariffe da applicare, ma anche il profilo dei mediatori e dei futuri formatori dei conciliatori (anche su questo versante il fermento è grande con un pullulare di offerte di corsi). Il testo, sul quale il Consiglio di Stato, avrebbe chiesto alcune correzioni, sarebbe però ormai in dirittura d’arrivo. Tanto che si parla di una sua pubblicazione intorno al 20 settembre. Nodo cruciale da sciogliere sarà quello delle tariffe con un orientamento che sta prendendo piede per considerare come punto di riferimento gli importi applicati dalle Camere di commercio (parametrati sul valore della causa) comprensivi anche dell’importo Iva. Il costo della conciliazione, per cercare di incentivarne il più possibile l’utilizzo, sarà però oggetto di uno sgravio fiscale a favore della parte. Di fatto al registro saranno iscritti su semplice richiesta, senza particolari esami aggiuntivi, gli enti costituiti dalle camere di commercio e dagli ordini professionali. Per tutti gli altri il ministero della Giustizia dovrà provvedere a una valutazione delle condizioni di affidabilità e solidità. È chiaro però che il messaggio passato, a torto o ragione, è che essere iscritti nell’attuale registro, previsto solo per chi ambisce a essere risolutore delle controversie in materia societaria, in accordo con la riforma del 2003, rappresenta una carta importante da spendere. Per essere inseriti magari su una corsia preferenziale e contare su una valutazione più morbida. Di qui il notevole aumento delle richieste e delle successive autorizzazioni, in gran parte riguardanti enti privati.

Giovanni Negri

Fonte: IL SOLE 24 ORE

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