Giudici di Pace, la rivolta contro gli accorpamenti parte da Aversa –

Caserta – La rivolta contro i provvedimenti governativi per la giustizia parte da Aversa. A prendere carta e penna per mobilitare il mondo della giustizia è stato l’avvocato Nicola di Foggia, vicepresidente nazionale dell’associazione dei giudici di pace giustizia. Il legale ha inviato una missiva al presidente dell’ordine degli avvocati casertani, Elio Sticco, nella quale fa rilevare che i provvedimenti metteranno a dura prova la stessa sopravvivenza del sistema e mette in pericolo anche gli operatori. A preoccupare Di Foggia è il progetto di accorpamento e soppressioni delle sedi giudiziarie.

 

La maggiore preoccupazione del vicepresidente dell’associazione è la possibile cancellazione degli uffici dei giudici di pace. «Non è una posizione strumentale – spiega Di Foggia – ma si tratta di difendere la giustizia di prossimità che oggi permette ai cittadini di non sottostare a spese eccessive e grandi spostamenti e nello stesso tempo permette a tanti giovani avvocati di poter crescere ed esercitare la professione partendo dai gradini primari». Per quanto riguarda i cittadini doversi difendere per piccoli reati, oppure essere attore nelle liti condominiali o ancora, quando deve avere giustizia per piccole o medie lesioni, in sedi vicini alla propria residenza sarà cosa ben diversa da quella di doversi spostare, magari anche di molti chilometri. Difficilmente «il cittadino utente – aggiunge Nicola Di Foggia – difficilmente sopporterà l’onere e il sacrificio di sottoporsi a spostamenti anche onerosi e quindi rinuncerà ad agire o a difendersi anche in presenza di cartelle esattoriali o sanzioni amministrative quando queste, anche se contestabili e quindi non dovute, sono inferiori alle spese e i sacrifici a cui si dovrebbe sottoporre per poter adire in giudizio».

 

L’avvocato Di Foggia annuncia una mobilitazione della categoria a cominciare da martedì prossimo e non solo nel circondario del tribunale casertano. «Noi non contestiamo la necessità di un ammodernamento e una razionalizzazione del sistema giustizia – conclude di Foggia – ma riteniamo che sia fondamentale arrivare ad attuare riforme proficue ed attuabili che innanzitutto abbiano a cuore i diritti dei cittadini utenti e la giustizia come servizio».

 

Vito Faenza

corrieredelmezzogiorno.it

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