14.01.2008 – L’Associazione Nazionale dei Giudici di Pace delibera l’agitazione dei Giudici per il 25 gennaio 2008.
L’Associazione Nazionale dei Giudici di Pace, con Delibera del 14.01.08, ha proclamato lo stato di agitazione e manifestazione a Roma per il 25 gennaio p.v. presso la Corte di Cassazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario ed intervenire in massa sabato 26 p.v. presso ogni Corte d’Appello con un volantinaggio informativo.
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COMUNICATO STAMPA
Il consiglio direttivo dell’ANGdP , riunito a Bologna il 11-12 gennaio 2008, esaminato e discusso ha constatato con grande apprensione per l’intero sistema giustizia Italia , destinato ad un definitivo collasso, che solo l’attività insostituibile e meritoria dei giudici di pace ha evitato dal fallimento (un milione e trecentomila procedimenti definiti in un anno ) , che – viene soppresso l’ufficio del giudice di pace ; -viene eliminato l’attuale primo grado di giudizio del gdp a favore dell’unico grado di tribunale , con l’inevitabile conseguenza di scaricare sulle Corti d’Appello tutti i gravami ; – viene messo in grave difficoltà per l’utente che per un semplice ricorso per una multa, perso il giudice di prossimità , dovrà recarsi in tribunale con i lunghi disagi per gli adempimenti, ben noti agli avvocati ma non ai semplici utenti, con la conseguenza finale di dissuasione dall’esercizio di un diritto , in quanto cittadino e non suddito; ha osservato che il gdp viene privato della sua indipendenza di magistrato , in quanto verrà diretto da giudici di carriera , ulteriormente distratti dai loro compiti giudicanti , che la sua autonomia di giudizio verrà messa a dura prova dalle continue riunioni cui sarà sottoposto ; che dovrà farsi carico di un enorme contenzioso arretrato che i magistrati di carriera hanno accumulato, nonostante siano trascorsi pochi anni dalla legge istitutiva dei giudici onorari aggregati; che è mistifiacatorio affermare che la riforma sia fatta anche per recuperare l’arretrato accumulato , che al contrario potrebbe da subito essere devoluto al gdp, aumentandone la competenza per materia e per valore per come previsto finanche nel programma elettorale dell’Unione ; ha rilevato che , facendo venir meno la stratosferica indennità mensile di € 241,02 (duecentoquarantuno/02) lordi mensili, verrà ignobilmente retribuito esclusivamente a “cottimo” ed in nero. Infatti la previdenza prevista è legata solo alla produttività (2%) e permane l’ assenza di assistenza medica e del diritto costituzionale alle ferie retribuite . Con riconferma del precariato , senza i diritti che i lavoratori precari nel privato hanno . Esprime pertanto un giudizio totalmente negativo non mitigato da un presunto rinnovo dei mandati sino a sessantacinque anni. Presunto , in quanto sarà vincolato a tali e tanti lacci di produttività , assiduità per cinque giorni la settimana ed asservimento ancillare al giudice di carriera da renderlo una scommessa quadriennale . Tutto ciò premesso il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Giudici di Pace PROCLAMA lo stato di agitazione della categoria , sottoposta in un anno ad uno stato di tensione inaudito e nonostante abbia manifestato la sua insoddisfazione con scioperi che hanno raggiunto il 90% delle adesioni , che comunque ha ottenuto l’accantonamento di uno status gravemente penalizzante ; DELIBERA * di manifestare a Roma venerdì 25 gennaio 2008 presso la Corte di Cassazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario ed intervenire in massa sabato 26 p.v. presso ogni Corte d’Appello con un volantinaggio informativo; * di proclamare una ulteriore settimana di sciopero non appena il consiglio dei ministri avrà licenziato nella forma conosciuta il disegno di legge come in premessa evidenziato; * di richiedere una audizione presso le commissioni giustizia della camera e del senato; * di sollecitare un intervento del coordinamento delle Regioni e dell’Associazione dei Comuni; * di inviare il presente comunicato a tutti i presidenti delle Regioni , in quanto titolari di un diritto di organizzazione dei gdp , ignorati dal disegno di legge (art.116 c.2 cst); al Consiglio Superiore della Magistratura, cui non è stato chiesto alcun parere; alle organizzazioni sindacali dei magistrati (ANM), e dell’avvocatura (OUA), alle organizzazioni dei consumatori ed a quanti siano interessati ad una giustizia al servizio dei cittadini . Roma 14.01.2008 per l’ANGdP il presidente Fonte: Magistraturadipace.it |