Corte Costituzionale Ordinanza n° 336 – straniero apolide – espulsione – 26.09.07. –

Giudizio di legittimita’ costituzionale in via incidentale,  promosso con ordinanza del 4 agosto 2006 dal Giudice di pace di Novara sul ricorso proposto da S.S.V. contro la Prefettura di Novara –  Straniero e apolide – Espulsione – Divieto di espulsione del convivente (padre del nascituro) della donna in stato di gravidanza – Giudizio principale introdotto da cittadino di nazionalita’ rumena – Sopravvenuta entrata in vigore del Trattato di adesione della Romania all’Unione europea – Necessita’ di nuova valutazione sulla rilevanza della questione – Restituzione degli atti al rimettente. – D.Lgs. 25 luglio 1998, n. 286, art. 19, comma 2, lettera d). – Costituzione, artt. 2, 3, 29, 30 e 31. (GU n. 38 del 3-10-2007 )    

                                                                LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori: Presidente: Franco BILE; Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;      

ha pronunciato la seguente Ordinanza nel giudizio di legittimita’ costituzionale dell’art. 19, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), promosso con ordinanza del 4 agosto 2006 dal Giudice di pace di Novara sul ricorso proposto da S.S.V. contro la Prefettura di Novara, iscritta al n. 114 del registro ordinanze 2007 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 12, 1ª serie speciale, dell’anno 2007.

Udito nella Camera di consiglio del 4 luglio 2007 il giudice relatore Maria Rita Saulle.
Ritenuto che, con ordinanza del 4 agosto 2006, il Giudice di pace di Novara ha sollevato, in riferimento agli artt. 2, 3, 29, 30 e 31 della Costituzione, questione di legittimita’ costituzionale dell’art. 19, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), nella parte in cui “non estende il divieto di espulsione, previsto dalla norma stessa, allo straniero clandestino che sia altresi’ convivente di una donna in stato di gravidanza, nonche’ padre del nascituro”; che il giudizio a quo ha ad oggetto l’impugnazione del decreto prefettizio di espulsione emesso in data 26 giugno 2006 nei confronti di S.S.V., cittadino rumeno, in applicazione del disposto di cui all’art. 19 del d.lgs. n. 286 del 1998; che, secondo quanto riferito dal rimettente, il ricorrente risulterebbe aver avuto una convivenza stabile con una sua connazionale “in stato di gravidanza (al terzo mese) al momento della presentazione del ricorso” e che costui avrebbe chiarito in giudizio di essere il padre del nascituro, “deducendo mezzi di prova a sostegno di tale tesi”;
che, in punto di non manifesta infondatezza, il rimettente osserva che un’eventuale espulsione dello straniero in questione determinerebbe una “lesione del diritto del nascituro ad una piena tutela sociale”, con conseguente “disparita’ di trattamento tra il figlio minore di genitori clandestini sposati e quello di genitori clandestini semplicemente conviventi”;
che, in particolare, detta espulsione determinerebbe la lesione di diritti fondamentali della persona, dovendosi ricomprendere in tale categoria quelli alla paternita’ e all’unita’ della famiglia, nonche’ quello del nascituro “ad avere accanto a se’ entrambi i genitori, quanto meno nel corso dei primi mesi/anni di vita”;
che, sotto altro profilo, sempre a giudizio del rimettente, risulterebbe altresi’ violato il diritto/dovere del genitore al mantenimento del proprio figlio, soprattutto con riguardo alla “primissima fase della vita del minore”, sancito dall’art. 30 della Costituzione.
Considerato che il Giudice di pace di Novara dubita della legittimita’ costituzionale dell’art. 19, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), in riferimento agli artt. 2, 3, 29, 30 e 31 della Costituzione, nella parte in cui “non estende il divieto di espulsione, previsto dalla norma stessa, allo straniero clandestino che sia altresi’ convivente di una donna in stato di gravidanza, nonche’ padre del nascituro”;
che, successivamente all’ordinanza di rimessione, e segnatamente in data 1° gennaio 2007, e’ entrato in vigore il Trattato di adesione della Repubblica di Romania all’Unione europea, ratificato e reso esecutivo in Italia con legge 9 gennaio 2006, n. 16 (Ratifica ed esecuzione del Trattato di adesione della Repubblica di Bulgaria e della Romania all’Unione europea, con Protocollo e allegati, Atto di adesione ed allegati, Atto finale e dichiarazioni e scambio di lettere, fatto a Lussemburgo il 25 aprile 2005);
che, pertanto, a partire da tale data la Romania e’ entrata a far parte dell’Unione europea; che, tenuto conto che il ricorrente nel giudizio a quo e’ di nazionalita’ rumena, deve essere disposta la restituzione degli atti al giudice rimettente, affinche’ valuti la perdurante rilevanza della questione sollevata alla luce dello ius superveniens sopra richiamato.
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.    

Per questi motivi

                                                                 LA CORTE COSTITUZIONALE

Ordina la restituzione degli atti al Giudice di pace di Novara.
Cosi’ deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 26 settembre 2007.
Il Presidente: Bile
Il redattore: Saulle
Il cancelliere: Di Paola
Depositata in cancelleria il 26 settembre 2007.
Il direttore della cancelleria: Di paola   

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