26.10.09. – A novembre la riforma forense – professioni. L’intervento del presidente della commissione giustizia del Senato al congresso Aiga – Berselli: «Priorità condivisa da Alfano» – Le critiche d

dom 25 – La riforma della professione forense sarà legge dello stato entro novembre. E’ un impegno categorico, preso in sintonia con il guardasigilli Angelino Alfano, quello che il presidente della commissione giustizia Filippo Berselli assume di fronte alla platea dei giovani avvocati, riuniti a Genova per un congresso straordinario che si è concluso oggi. «Con il ministro Alfano siamo d’accordo a dare la priorità alla riforma della professione legale rispetto a qualunque altro intervento – assicura il senatore Berselli – è nostra intenzione correre per attuare un cambiamento atteso da 75 anni.
Dopo l’8 novembre, terminati i lavori delle commissioni tributarie, faremo le notturne». La tabella di marcia promessa da Berselli prevede un’approvazione in terza lettura dopo l’arrivo di un testo nonblinc1ato «che si può migliorare ma non snaturare» alla camera e un via libero definitivo del testo entro la fine di novembre.
Ma non basta. Il presidente della commissione giustizia, date le previsioni di crescita del numero di avvocati — che arriveranno a quota 300 mila in tre anni — ritiene necessario istituire il numero chiuso nella facoltà di giurisprudenza. Cambiamenti che si impongono, spiega il senatore Berselli, anche perché costituiscono una parte importante della riforma della giustizia penale italiana, che ha bisogno di un avvocato competitivo rispetto all’accusa. i Va bene l’incontro dei giovani avvocati con i rappresentanti del mondo politico. Anche il segretario dell’Udc Pierferdinando Casini dal palco di villa Lo Zerbino, garantisce il suo impegno in favore degli avvocati per l’abolizione dell’Irap come per gli sgravi fiscali in caso di professionisti associati. Casini ritiene inutile l’ipotesi di una bicameralina sulla giustizia. Intenzione prontamente smentita “in diretta” dal senatore Berselli. Qualche dispiacere all’Aiga arriva invece dall’interno. Da alcune voci dissenzienti su un testo di riforma che è il risultato di un lavoro condiviso e siglato dalle componenti maggioritarie dell’avvocatura. Di legge non al passo con i tempi parla Giovanni Lega,il presidente dell’associazione studi legali associati. «Io rappresento circa 120 studi legali- afferma Lega – tutti in realtà illegali, perché si chiamano con degli acronomi che il testo di legge non prevede». Un volto della professione forense, rappresentato anche dai “colossi” internazionali con i quali il mercato – secondo Lega – dovrà confrontarsi senza avere gli strumenti normativi adeguati per farlo.
Una bocciatura senza appello del nuovo testo di legge arriva pure dall’Associazione nazionale forense. Attesa a Genova per l’intervento del presidente della Cassa forense Marco Ubertini, che sottolinea come sia difficile assolvere ai doveri previdenziali, assistenza compresa con una riforma ferma da i anno e i giorni. Malgrado i problemi, è comunque soddisfatto il presidente dell’Aiga Giuseppe Sileci che chiude i battenti del congresso dal titolo «La giustizia che compete», portando a casa l’impegno del governo a varare, fra poco pi4 di un mese, le regole per avere l’avvocato competente e competitivo. 
 

da GENOVA Patrizia Maciocchi 
 

Fonte: Il Sole 24 Ore
 

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