26.04.2010. – “Avvocati, la crisi travolge i giovani” –

 

Professioni. Le difficoltà, non solo economiche, di chi opera nella giustizia: “ Troppe emergenze, intervenga Alfano” – Antonio Conte, Presidente dell’Ordine: “ Non riescono a pagare nemmeno la previdenza”

 

Lun. 26 – <<A Roma ci sono moltissime emergenze. E l’Ordine dovrà far sentire la propria voce direttamente con il ministro della Giustizia». Mai come ora gli avvocati hanno avvertito la necessità di interventi per rilanciare l’attività: alle prese con le conseguenze della crisi economica (<<Dagli ultimi dati della Cassa forense risulta che ci sono giovani avvocati che non riescono nemmeno a pagare gli oneri previdenziali»), pesantemente penalizzati da una legge professionale che risale al 1933,debbono fare i conti con riforme che rischiano di limitare notevolmente il diritto di difesa. A lanciare l’allarme è il neo presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma, Antonio Conte. «C’è la necessità di ottenere dal ministero interventi efficaci per sbrogliare la cronica situazione dell’utilizzo delle caserme di Prati e la risoluzione dell’atavica carenza di organico del personale di cancelleria», sottolinea «Occorre l’innesto di giudici togati nelle sedi dove mancano e al Giudice di pace, dove i colleghi soffrono innumerevoli disagi quotidiani che mortificano tutta la categoria». I toni di Conte sono duri. <<A livello nazionale l’Ordine di Roma deve essere in prima linea per ottenere al più presto una nuova legge/riforma – da decenni attesa – che tuteli la qualità del servizio e la dignità della professione, nonché l’accesso alla stessa». Gli avvocati iscritti all’Ordine di Roma sono 22.300, un piccolo, agguerrito esercito. Conte è drastico su chi li critica: «Gli avvocati, insieme al cittadino/cliente, soffrono in prima persona del dissesto della giustizia e pagano a caro prezzo una legislazione caotica, a volte contraddittoria, sovente disorganica. ‘Qualcuno tenta di coinvolgerli nelle responsabilità di questa situazione, ma ciò è manifestamente sbagliato. In Francia – aggiunge – la prescrizione non viene mai applicata, i processi si concludono prima della scadenza del termine. In Italia – accusa Conte – cadono in prescrizione più di 200.000 processi all’anno. Come è facile capire l’avvocato deve fronteggiare l”‘insulto” del tempo che passa – che cadenza il declino inesorabile di un’amministrazione della giustizia vicina al fallimento – e deve assolvere all’incarico difensivo con mille difficoltà’ tutelando gli interessi del proprio assistito che chiede giustizia con successo e in tempi ragionevoli». E poi: «All’Ordine abbiamo ricevuto migliaia di mail

di protesta per l’ennesimo attacco di Catricalà contro l’avvocatura: Le affermazioni del presidente dell’Antitrust hanno suscitato una legittima reazione indignata. Non è tollerabile che l’avvocatura venga bollata come “casta”. L’accesso alla professione è avvenuto sino a oggi senza penalizzare alcuno, tant’è che negli ultimi 10 anni il numero degli iscritti in Italia ha superato i 2~0.000 e l’abolizione delle tariffe minime ha fornito benefici solo per banche, assicurazioni e grandi imprese, svilendo tutta la categoria perché la scelta del legale non funziona co-

me i “saldi di fine stagione”». Conte critica il decreto del governo sulla «mediazione», presentato come uno strumento che deflazionerà il contenzioso civile: «Non ha assolutamente recepito le indicazioni preventive

degli Ordini forensi e – al di là dell’attuale impossibilità degli Ordini stessi, per mancanza di risorse,

di poter istituire gli organismi previsti dalla legge – si evidenzia la volontà di espellere il ruolo della classe forense dal nuovo istituto, penalizzando il diritto di difesa del cittadino stesso che anche in una fase conciliativa ha bisogno di un’assistenza di un difensore».

Flavio Ha

Fonte: Il Corriere della Sera – Roma

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