21.10.08. -Manovra. I Giudici di Pace decideranno sui decreti ingiuntivi fino a 25 mila euro e sulle altre cause fino a 5 mila – Dai tribunali via 400mila liti –

Un riequilibrio. O meglio, un esodo di almeno 400mila procedimenti che dai Tribunali invaderanno gli uffici dei giudici di pace. La crisi che attanaglia la macchina della giustizia civile ha messo in moto, e non è la prima volta, la ricerca e la sperimentazione di rimedi straordinari. Che passano – secondo la ricetta proposta dal Governo con uno tre dei collegati alla manovra partoriti dallo stralcio del Ddl 1441, ora al vaglio del Senato (atto 1082) dopo i ritocchi approvati dalla Camera — per l’ampliamento delle competenze per valore dei giudici di pace, alleggerendo così il carico degli altri uffici giudiziari. Con il risultato di convogliare sui tavoli dei giudici di pace un blocco di 400mila fascicoli altrimenti destinato alle cancellerie dei Tribunali. Più o meno suddiviso in egual misura tra cause ordinarie e decreti ingiuntivi. Almeno secondo le stime elaborate da Gabriele Longo, segretario generale dell’Unagipa (Unione nazionale giudici di pace), una delle sigle che raccoglie i magistrati onorari. Per riequilibrare il carico di lavoro tra Tribunali e giudici di pace, infatti, la competenza ordinaria degli “onorari” dovrebbe raddoppiare, se il disegno di legge sarà approvato nella versione attuale, passando dagli attuali 2.582 euro e spiccioli ai 5mila tondi.
Nel caso delle vertenze per il risarcimento danni da incidenti stradali o della navigazione, invece, la nuova soglia sarà di 20 mila euro (contro l’attuale tetto di circa 15.500 euro). Secondo Longo è «più difficile calcolare l’impatto dei nuovi tetti sui procedimenti per il risarcimento, ma sicuramente porteranno un numero ridotto di nuove cause nella sfera di competenza dei giudici di pace, che già oggi ne chiudono circa il 90% del totale. C’è poi da aggiungere l’effetto del meccanismo del risarcimento diretto che negli ultimi anni ha ulteriormente tagliato la soluzione giudiziaria a questo tipo di contenzioso». Dunque, quella delle 4oomila cause (ordinarie e decreti ingiuntivi) potrebbe anche essere una previsione al ribasso, se a queste cifre si aggiunge la quota, seppur minima, di nuovi ricorsi in materia di risarcimento. In ogni caso, quelli considerati sono numeri impegnativi, che non sembrano però spaventare la categoria. Anzi. «Si poteva avere più coraggio e mantenere le soglie originarie, più alte, proposte dal Governo, che avrebbero inciso in maniera più determinante ul riequilibrio desiderato» ha, rilanciato Francesco Cersosimo, presidente dell’Angdp (Associazione nazionale giudici di pace). Che rincara la dose: «in pratica si tratta di poco più di una rivalutazione monetaria della vecchia soglia della competenza ordinaria, mentre, quanto alle cause di risarcimento, siamo addirittura al di sotto».
Il testo presentato dal Governo, infatti, prevedeva di portare, rispettivamente a 7.500 e 25mila euro i confini delle competenze sopra descritte (si veda anche il grafico in basso), ma il cammino parlamentare fin qui compiuto ha ridotto la portata dell’iniziativa. Tuttavia, l’audacia potrebbe essere in parte recuperata, aggiunge Cersosimo, «se si introducesse, compatibilmente con i tempi a disposizione per l’iter di approvazione parlamentare, una norma transitoria che consenta di trasferire ai giudici di pace anche i procedimenti, circoscritti entro le nuove soglie di competenza, pendenti in Tribunale». Perché, naturalmente, in assenza di una disposizione ad hoc, i nuovi tetti avrebbero efficacia esclusivamente per le cause iscritte,a ruolo a partire dalla data di entrata in vigore della legge.
Un’altra carta Francesco Cersosimo la punta sulla rivisitazione della competenza dei magistrati onorari non più solo per valore, ma anche per materia. «Si potrebbe infatti pensare — ha spiegato — all’assegnazione al giudice di pace delle cause di condominio, previdenziali o di separazione consensuale, in cui c’è già l’accordo delle parti». E la categoria rilancia non solo sulla competenza civile, tua anche su quella penale, attribuita a partire dal 2002 ma per ora limitata a reati come l’ingiuria e la diffamazione o l’omissione di soccorso.
Andrea Maria Candidi 
  

Fonte : Sole 24 Ore 

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