11.10.2010. – Specializzazioni, avvocati contro – no anche dagli ordini di Napoli e Palermo –

Si allarga il fronte del no al regolamento sulle specializzazioni. Dopo le proteste dei giovani avvocati e dell’Associazione nazionale forense, infatti, anche l’Oua e alcuni ordini locali hanno espresso perplessità sul testo approvato dal Consiglio nazionale forense. Che non sarebbe stato adeguatamente concertato.

L’Oua, in particolare, critica il regime transitorio. «Il sistema delle specializzazioni», afferma il presidente Maurizio de Tilla, «è benvenuto e deve avere come scopo principale l’alta preparazione degli avvocati. È impensabile, però, come previsto dal regime transitorio, specializzare, per anzianità, un numero enorme di avvocati, più di 90 mila nelle più rosee stime». «Si cadrebbe», continua de Tilla, «nello stesso errore dell’elenco dei cassazionisti. Tutti avvocati, tutti cassazionisti. Ed ora, tutti specialisti. Non si possono specializzare gli avvocati solo perché esercitano l’attività di difesa nel processo. Il percorso dovrà essere serio e articolato, con una particolare attenzione alla giovane avvocatura che non può essere la vittima sacrificale di un meccanismo sbagliato».

Hanno deliberato contro il regolamento sulle specializzazioni, poi, gli ordini degli avvocati di Napoli e Palermo. Per i primi, il Cnf non avrebbe seguito il giusto percorso per l’approvazione del testo. E cioè puntando sul confronto con le varie anime della categoria, sfruttando anche l’occasione del prossimo congresso unitario di Genova. L’ordine chiede quindi al Cnf di riaprire il dibattito. Il Consiglio di Palermo, invece, esprime «ferma contrarietà per le inusuali modalità con le quali il regolamento è stato approvato» e chiede «che lo stesso regolamento venga sospeso in attesa che si proceda ad opportuna revisione». Gabriele Ventura

Fonte: Italia Oggi

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