20.12.09. -L’amore clandestino difeso dalla Cassazione – minacciò di rivelare la storia: condannato per estorsione –

E adesso i mariti (e le mogli) che pensano di farla franca negando, negando sempre, possono esultare. Perché l’amante che vuole uscire dalla clandestinità potrebbe rischiare il reato di estorsione. Insomma l’outing non concordato potrebbe costare molto caro all’amante negletto.
Almeno così ha deliberato la Cassazione esaminando il caso di Sergio T, 33 anni, da Nola, che aveva minacciato di rivelare alla madre dell’amante la loro relazione segreta. Denunciato e condannato, aveva fatto ricorso, i giudici supremi però lo hanno respinto ribadendo gli estremi del reato «quando la minaccia sia fatta con lo scopo di coartare la volontà altrui per soddisfare scopi personali non conformi a giustizia».  
Ma, per tanti consorti che possono rilassarsi, quanti amanti disperati: per esempio che fine farebbero alla luce di questa sentenza tutte le “fidanzate” di Tiger Woods (fra cui una cameriera di Los Angeles bombardata da 300 sms) che in un mese sono esplose con le loro rivelazioni mandando in crisi un matri­monio collaudato, un campione miliardario e il business che gli ruotava intorno.
Storie non inusuali in un mondo che insegue il quarto d’ora di celebrità. Che dire delle due bellezze che a distanza di pochi giorni, nel 2004, tentarono di mandare in frantumi – senza successo – il matrimonio di un altro campione sportivo come David Be­ckham? O del tentativo italico, l’anno seguente, operato ai danni della coppia del desiderio nostrano Totti-Blasi da Flavia Vento che, proprio quando Ilary era molto incinta e alla vigilia del matrimonio, raccontò a Gente di una notte d’amore con lui? O della rincorsa alle rivelazioni segrete da parte di due maschietti, Rossano Rubicondi e Antonio Zequila, sulla multimiliardaria Ivana Trump, che, dopo aver ballato per qualche estate con loro in quel di Saint Tropez, si è ricordata di essere una signora e li fatti diffidare dai suoi avvocati dall’usare an­cora il suo nome o la sua immagine.
 Ma l’alchimia delicata e difficile (sentimenti, passioni, interessi) che si nasconde dietro una relazione clandestina si può liquidare davvero alla voce estorsione? C’è solo questo dietro alla voglia disperata di possesso e di riconoscimento di persone negate in un rapporto mai reso pubblico? Nelle loro soluzioni estreme film come Tutta la vita davanti e Attrazione fatale ci raccontano anche della rabbia e della frustrazione di essere cancellati: che altro volevano Sabrina Ferilli e Glenn Close se non ribadire il disperato bisogno di esserci, di essere riconosciute?
Viene in mente il volto disperato e stranito di una donna apparentemente fortunata come la principessa Di­ana che, incurante di tutti i suoi privilegi, era andata in televisione a mettere in piazza addirittura un doppio tradimento: quello del marito e il suo; ma solo per far sapere al mondo della sua umiliazione per non essere in fondo mai stata amata, al di là di un sontuoso e celebrato matrimonio.
Anche dietro al volto della giovane Monica Lewinsky, che in tante interviste raccontava i retroscena più gustosi delle avance del Presidente, non si intravedevano soltanto giochi politici più grossi di lei e una giovanile febbre da protagonismo, ma la lusinga che suscitava in una ragazza fresca ma non particolarmente attraente il fatto di essere entrata per un atti­mo nel cono di luce di un potente della terra. Lo stesso bisogno che forse ha spinto Patrizia Caselli a regalare a Bruno Vespa, nel libro L’amore e il potere, una rivelazione postuma, per far sapere a tutti quello di cui fino ad allora erano a conoscenza solo le persone che erano andate in pellegrinaggio ad Ham­mamet da Bettino Craxi: che era stata lei l’ultimo amore se­greto del Cinghialone. 
 
Maria Luisa Agnese

Fonte: corriere.it

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