20.07.2010. – Giustizia, l’Oua presenta la sua ricetta –
Per sbloccare il contenzioso civile occorrono 4mila giudici togati, potenziare il processo telematico, regolamentare in modo più efficace i magistrati laici: sono le proposte illustrate ieri nell’assemblea organizzata dall’Organismo unitario a Roma. Introdurre l’ausiliario: per de Tilla è una proposta “indecente”.
L’ Organismo unitario dell’avvocatura (Oua, presieduto da Maurizio de Tilla) boccia gli interventi del governo in materia di giustizia civile: la proposta dell’ausiliario del giudice “è indecente” e la media conciliazione obbligatoria “è fallimentare'”. La bocciatura delle soluzioni proposte dall’esecutivo giunge ieri nel corso dell’assemblea convocata dall’Oua a Roma, nella sede della Cassa forense. Dalla protesta alla proposta: per avere tempi rapidi nei processi civili e ridurre l’ arretrato servono, invece, secondo la ricetta lanciata dall’Oua, quattromila nuovi magistrati togati, “una più puntuale regolamentazione del giudice laico; maggiore produttivita’ e creazione di una classe dirigente con capacità aziendali; diffusione sull’intero territorio del processo telematico (procedura che vede Napoli tra le sedi di sperimentazione – Ndr)”.
L’Organismo unitario dell’avvocatura, intanto, conferma lo stato di agitazione dei legali e la settimana di protesta della categoria dall’11 al 16 ottobre.
Ancora prima della protesta decisa per il prossimo autunno si muove l’Ordine forense di Torre Annunziata, guidato da Gennaro Torrese: gli avvocati del foro oplontino, infatti, si astengono dalle udienze da lunedì 19 a lunedì 26 luglio. A decidere la protesta è l’assemblea degli iscritti. I legali incrociano le braccia per chiedere modifiche all’attuale formulazione della normativa sulla mediazione/conciliazione, ritenuta penalizzante per l’avvocatura, e contro l’ipotesi di affidare ai notai alcune competenze in materia di diritto di famiglia. Il foro di Torre Annunziata è il primo in Campania, e probabilmente in Italia, a scendere ufficialmente in agitazione contro la normativa sulla mediazione/conciliazione. L’auspicio è di riaprire il confronto con il Guardasigilli Angelino Alfano.
“E’ impensabile che il Governo non riesca a trovare risorse per risolvere le disfunzioni della giustizia e debba, invece, ricorrere a rimedi che sono peggiori del male – commenta Maurizio de Tilla – . La media/conciliazione obbligatoria, che interessa il 70 per cento dei nuovi processi, finirà per intasare le camere di conciliazione e ritarderà di almeno un anno l’inizio delle controversie. I risultati saranno certamente deludenti. La ‘coercizione’ non ha mai funzionato in tema di conciliazione”. La stessa logica, secondo De Tilla, è stata posta alla base dell’emendamento ritirato (ma con annuncio di presentazione di un ddl) dal contenuto “ancora più scriteriato”: sottrarre al lavoro dei giudici togati più di un milione di cause pendenti (di qualsiasi valore e materia) ed affidarle – solo per la sentenza – a soggetti ausiliari estranei e non specificamente preparati.
“La proposta nasconde – secondo il presidente dell’Oua – la volontà politica di deflazionare i processi con la rottamazione, tradendo così le aspettative di giustizia dei cittadini”.
Fonte: Il Denaro |