10.06.2010. – Nuova direttiva di Equitalia – Pignoramenti, 60 giorni per contestare –

Pignoramenti, 60 giorni per contestare – Più tempo ai contribuenti per difendersi contro esecuzioni forzate ritenute errate: il termine per contestare il pignoramento presso terzi passa da 15 a 60 giorni. Lo prevede la direttiva Equitalia n. 12/2010. I cittadini avranno a disposizione tempi più lunghi per valutare ed eventualmente contestare il pignoramento presso terzi effettuato dall’agente della riscossione: la direttiva che Equitalia ha inviato ieri alle società partecipate prevede il nuovo termine di 60 giorni (prima erano 15) per consentire al debitore iscritto a ruolo di difendersi adeguatamente contro le esecuzioni forzate che si ritengono errate.

La norma di riferimento è l’art. 72-bis, D.P.R. n. 602/1973, che prevede la possibilità di ordinare a un soggetto (ad esempio, il datore di lavoro) di versare direttamente all’agente della riscossione le somme che avrebbe dovuto pagare al debitore iscritto a ruolo (ad esempio, il dipendente): se, prima, la richiesta di versamento avanzata dall’agente della riscossione doveva essere assolta entro e non oltre 15 giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento, ora invece al debitore è concesso il termine più ampio di 60 giorni.

La direttiva n. 12/2010 si aggiunge alla recente direttiva n. 10 (che ha riconosciuto ai contribuenti che ritengono di aver ricevuto una cartella di pagamento per tributi già pagati o interessati da un provvedimento di sgravio o sospensione, di non fare più la spola tra gli uffici pubblici per vedere riconosciute le proprie ragioni) nel percorso intrapreso da Equitalia per migliorare il rapporto con i cittadini.

(Direttiva 08/06/2010, n. 12 – Equitalia)

Fonte: Ipsoa

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