09.11.09.- Nulla la multa se il nuovo orario della Ztl non è sul cartello –

Quando, in occasione di feste o ricorrenze, il Comune decide di prolungare, per alcuni giorni, l’orario di chiusura delle zone a traffico limitato deve darne adeguata pubblicità. Se non lo fa, le multe comminate nelle zone Ztl sono da annullare.  
Secondo la Cassazione, sentenza n. 23661/2009, dunque, non è sufficiente divulgare i nuovi orari di accesso ai centri urbani attraverso giornali e televisione o tramite gli uffici comunali ma è sempre necessario modificare la segnaletica in prossimità dei varchi o comunque utilizzare gli altri mezzi ritenuti dalla legge “equipollenti”. I Supremi giudici hanno anche stabilito che in questi casi l’onere della prova grava sull’amministrazione. Sarà, dunque, il Comune a dover dimostrare di aver provveduto comunque a segnalare adeguatamente il cambio di orario nel caso in cui il cartello stradale in prossimità dell’accesso non sia stato modificato.
Viceversa per i giudici di Piazza Cavour «non può essere affermata la responsabilità dell’opponente che sia transitato nella zona a traffico limitato facendo affidamento su un cartello stradale, posto all’ingresso del varco, che, con riguardo a quella fascia oraria, non ponga alcuna delimitazione né all’ingresso né alla circolazione».
 In primo grado, invece, il giudice di Pace di Roma aveva bocciato l’istanza dell’automobilista sulla base del fatto che il comune capitolino, il 1° dicembre 2004, aveva regolarmente approvato una delibera con la quale, nel periodo prenatalizio compreso tra il 9 ed il 23 dicembre, prolungava l’orario oltre le 18 e fino alle 20. A nulla erano valse le rimostranze del guidatore che, in giudizio, aveva anche prodotto una foto del cartello riportante il vecchio orario. Ma il conducente avvocato non si è dato per vinto e assumendo le sue stesse difese ha preso carta e penna e sollevato ricorso in Cassazione dove ha visto riconosciute le proprie ragioni «non risultando che la delibera, la quale aveva temporaneamente modificato l’orario di ingresso alla Ztl, sia stata pubblicizzata nei modi normativamente prescritti». Non solo, ma si è anche visto liquidare in 600 euro l’onorario per la difesa di se stesso. 
di Francesco Machina Grifeo  

Fonte: il Sole 24 Ore.com

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