09.02.08 – Multe, cosa fare.

Il Ministero dell’Interno rispondendo a un quesito della Prefettura di Lodi, “suggerisce” che i punti in cui installare i rilevatori automatici di passaggio col rosso vengano individuati col consenso dei prefetti e peraltro rimette la questione all’Avvocatura dello Stato. Consigli  de Il Sole 24 ore.

Ci risiamo. Le notizie sulle “multe annullate” stanno facendo il giro dei mezzi di comunicazione, come sempre accade quando arriva uno spunto del genere: da quando le forze di polizia hanno cominciato con i controlli automatici, i cittadini sono diventati particolarmente sensibili e nelle redazioni lo sanno bene. Per questo il tema viene amplificato, ma occorre andarci piano per non dare informazioni inesatte, come sta accadendo in questi giorni.
Le due notizie importanti che sono state rilanciate si possono sintetizzare così: «Annullate le 35mila multe dei semafori di Segrate» e «Un occhio nero al vigile elettronico di Rimini».
Sul caso-Segrate – come spiegherà nei dettagli “Il Sole-24 Ore del Lunedì” dell’11 febbraio – in realtà c’è solo un parere di un ufficio del ministero dell’Interno che rispondendo a un quesito della Prefettura di Lodi, “suggerisce” che i punti in cui installare i rilevatori automatici di passaggio col rosso vengano individuati col consenso dei prefetti e peraltro rimette la questione all’Avvocatura dello Stato. Solo dopo, eventualmente, sarà emanata una circolare che varrà per tutti. Il parere ministeriale ha lo scopo dichiarato di sottoporre le scelte dei Comuni al vaglio di un’autorità terza per evitare che si faccia solo cassa e non anche sicurezza stradale. Ma già da ora sembra improbabile un annullamento dei verbali in massa, esteso anche a chi non abbia presentato un ricorso.

Sul caso-Rimini, tutto nasce da una sentenza di un giudice di pace emessa in estate riguardo alle notifiche e alle relative spese. Proprio Rimini è l’epicentro della questione, perché lì ha sede una delle principali aziende che offrono ai Comuni il servizio di notifica “chiavi in mano”, cosa che nel tempo ha fatto lievitare i costi addebitati ai destinatari dei verbali (il Codice della strada non fissa limiti a tali spese e si limita a stabilire che esse vadano messe a carico dell’interessato). La questione è complessa e non è detto che ci sia un abuso: i Comuni che non esternalizzano le notifiche hanno fatto pagare meno probabilmente perché non contano i costi occulti delle operazioni svolte “in casa” (per esempio, il tempo perso dai vigili, che potrebbero altrimenti operare su strada). In ogni caso il giudice, a quanto è dato di capire dalla stampa, avrebbe argomentato che queste notifiche siano addirittura nulle. Quindi, nulla di specifico sui “vigili elettronici” che sorvegliano gli accessi alla zona a traffico limitato di Rimini. Ma, visto che questi apparecchi oggi fanno discutere, eccoli menzionati nel titolo sulla notizia.
Ora, come sempre, il dibattito sui controlli automatici si riaprirà. Ma con queste precisazioni forse ci si potrà fare un’opinione più motivata.

Fonte: Il Sole 24 ore.it

 

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