08.11.07. – Convalida espulsioni a effetto immediato per i cittadini comunitari – Lo stop ai Giudici di Pace
Sarà il tribunale, e non più il giudice di pace, a convalidare le espulsioni a effetto immediato dei cittadini comunitari per motivi di pubblica sicurezza. La maggioranza ha raggiunto un sostanziale accordo — avallato dal Presidente del Consiglio,Romano Prodi a margine dell’incontro con il premier rumeno Calin Tariceanu – sull’opportunità di cambiare in questo modo la competenza a ratificare i provvedimenti di allontanamento disposti dai prefetti. A fronte della maggiore garanzia data dall’intervento di un giudice togato, i tempi delle procedure rischiano però di allungarsi sensibilmente a causa del cronico “affollamento” dei moli dei tribunali. Il decreto legge n. 181/07 in caso di espulsioni urgenti eseguite dal questore per ordine prefettizio richiama, in effetti, il testo unico dell’immigrazione (decreto legislativo 286/98), il quale prevede che il questore comunichi entro 48 ore al giudice di pace il provvedimento con il quale é disposto l’accompagnamento alla frontiera dello straniero. Ma come ha spiegato il relatore del Ddl di conversione del Dl 181 Massimo Brutti (Ulivo) (nel caso di espulsione immediata, è preferibile che la convalida sia fatta dal giudice ordinario (monocratico) e non dal giudice di pace». Con il decreto legge 18 1/07 è stato impresso un giro di vite alle regole stabilite a febbraio dal decreto legislativo n. 30/07 per recepire la direttiva Ue sul diritto di soggiorno dei cittadini Ue. La competenza a disporne l’allontanamento per motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stato è stata ripartita tra il ministero dell’Interno e i prefetti in base alla gravità dei fatti. In particolare, è stata individuata un’ipotesi di espulsione per motivi “imperativi” di pubblica sicurezza che sussistono «quando il cittadino dell’Unione o il suo familiare, qualunque sia la sua cittadinanza, abbia tenuto comportamenti che compromettono la tutela della dignità umana o dei diritti fondamentali della persona umana ovvero l’incolumità pubblica, rendendo la sua permanenza sul territorio nazionale incompatibile con l’ordinaria convivenza». In queste circostanze l’allontanamento ordinato dal Prefetto dovrà essere convalidato da un giudice. Che sarà appunto, il giudice di pace per le espulsioni disposte dal 2 novembre 2007; il tribunale dopo la conversione in legge del Dl 181 (sempre che le correzioni vadano in porto). «Dovrebbe essere rettificata – aggiunge Brutti – anche la discrezionalità concessa ai prefetti per giungere alla “prognosi di pericolosità”. Andranno definiti criteri più precisi. Ma mi pare che alcune obiezioni che erano state sollevate da Rifondazione – in questa direzione possano essere accolte». Le modifiche -saranno inserite nel parere favorevole che la Commissione Giustizia del Senato si appresta a formulare e saranno poi oggetto di specifici emendamenti (da presentare entro il 15novembre). Marco Bellinazzo Fonte: Il Sole 24 Ore |