04.10.2010. – La conciliazione mette in pista i professionisti – a marzo la procedura sarà obbligatoria ma le categorie giocano d’anticipo –

Lun. 4 – Ai blocchi di partenza. Nonostante le resistenze e le richieste di rinvio, parziale o totale, la partita della mediazione è in pieno svolgimento. Prova ne è l’effervescenza, registrata sulla gazzetta ufficiale, intorno al mondo degli organismi che chiedono l’accreditamento, ora come mediatori, ora come formatori, spesso per entrambe le funzioni. A tutt’oggi sono 104 gli enti iscritti nell’elenco dei mediatori per le controversie societarie e 111 i formatori. E molti di quelli che la conciliazione la fanno da tempo hanno chiesto l’aggiornamento degli elenchi dei professionisti che per loro conto svolgono attività di mediatore. Tutti questi soggetti si occupano, per il momento, della sola mediazione societaria. E “approfittano” della norma transitoria del regolamento (che ha appena avuto il parere positivo del Consiglio di Stato ed è in attesa di entrare in vigore) per passare a occuparsi anche di quelle liti civili per cui la conciliazione, da marzo, diventerà condizione di procedibilità. Secondo alcune stime, un piatto tra 600mila e un milione di cause. Il regolamento, infatti, prevede che gli organismi accreditati per la mediazione societaria siano considerati abilitati anche alla mediazione civile. L’unica clausola è che i singoli “arbitri”, entro sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento stesso, acquisiscano i requisiti formativi dei mediatori civili. Insomma, dovranno fare un corso di aggiornamento. Ovviamente, nella partita non c’è solo il privato, ma ci sono anche le categorie professionali. I più interessati, naturalmente, sono gli avvocati e i commercialisti. «Ci stiamo attrezzando sia sul fronte della preparazione che su quello dell’assistenza», anticipa Fabio Florio, coordinatore della commissione mediazione del Cnf (Consiglio nazionale forense). Il motore della formazione girerà intorno alle scuole forensi, circa un’ottantina, distribuite in tutta Italia. Un modo per coprire l’intero territorio nazionale e supportare i singoli ordini locali nel trasferimento di know how agli avvocati in materia. L’altro aspetto cruciale sarà poi il concreto svolgimento della media-conciliazione. «La commissione – spiega Florio – sta preparando un regolamento». Saranno così tracciate le linee-guida che l’organismo di conciliazione dovrà seguire nel procedimento. L’obiettivo è quello di essere immediatamente pronti nel momento in cui il tanto atteso decreto ministeriale di attuazione entrerà in vigore. Anche i commercialisti stanno lavorando sul doppio piano formazione-mediazione.
Per quanto riguarda il primo aspetto, «abbiamo deciso di non creare un altro ente – precisa Felice Ruscetta, membro del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) – ma di delegare gli ordini già accreditati». È stato già firmato un protocollo con gli ordini territoriali per garantire qualità delle formazione e comunque costi sostenibili per gli iscritti. «Stiamo elaborando una circolare – continua Ruscetta – per mettere a conoscenza della possibilità gli altri presidenti di ordini territoriali». Sul secondo aspetto, sta invece per nascere la fondazione Adr commercialisti, che andrà a creare un organismo nazionale di categoria sulla mediazione: una sorta di cabina di regia con un ruolo di assistenza e vigilanza sugli ordini locali che decideranno di aderire. Il tutto avverrà in tempi brevi in vista dell’ormai prossimo congresso nazionale a Napoli (21-23 ottobre). Intanto, però, è stato già approvato un codice etico.

 

LE TAPPE

La delega. La riforma del processo civile dell’estate 2009 (legge n. 69) ha delegato il governo a potenziare l’istituto della mediazione.

Il decreto delegato. All’inizio dell’anno il governo ha messo a punto il progetto che ha visto la luce con il decreto legislativo n. 28/2010.

Il regolamento. Il 21 marzo 2011 il progetto entrerà definitivamente in vigore. Da quella data per tutta una serie di cause civili la mediazione sarà obbligatoria. Manca solo un tassello, la pubblicazione in Gazzetta del regolamento per gli organismi e i mediatori.

 

Fonte: IlSole24Ore

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