07.01.10. -Giudice laico, Oua: il progetto del governo è in parte condivisibile –

Maurizio de Tilla, presidente Oua: “Il progetto del governo sul “Giudice laico” è in parte condivisibile. Positivo su tirocinio e formazione, ma anche sugli illeciti disciplinari e sulla razionalizzazione degli uffici. Purtroppo permangono alcune ombre: necessaria l’incompatibilità assoluta con lo svolgimento della professione di avvocato, non può essere sufficiente la sola laurea in legge per essere magistrato onorario. Il ddl inadeguato su ampliamento degli organici, sulla previdenza e sulla retribuzione”
La posizione dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura: no ai meri laureati in giurisprudenza e accesso solo per gli avvocati. Retribuzione adeguata e tutela previdenziale per il settore. Ampliamento degli organici e utilizzazione solo temporanea e limitata dei G.o.t
L’Organismo Unitario dell’avvocatura (Oua), con un documento a firma del presidente Maurizio de Tilla (di seguito), analizza il disegno di legge sul giudice laico presentato dal Governo, ne contesta alcuni aspetti, rilancia le proposta formulata dal coordinatore della Commissione Oua, Giuseppe Chiaia Noya, e chiede, visto che in questi giorni è stato prorogato al 31 dicembre 2010 il termine per varare la riforma della Magistratura Onoraria, che sia subito nominato un gruppo di lavoro, con la partecipazione dell’avvocatura e dei rappresentanti delle associazioni di magistrati onorari, al fine di trovare un testo di legge condiviso con il Governo.
«Il progetto – spiega de Tilla – non prevede un ampliamento degli organici e un trattamento economico e previdenziale dignitoso per i magistrati onorari. A chi decide di intraprendere questa carriera si devono riconoscere compensi adeguati. Guardiamo con favore a un’esperienza come quella dei Goa, giudici onorari aggregati, con uno stipendio dignitoso, anche se non eccezionale e, almeno inizialmente, che svolgevano il ruolo di giudice a tempo pieno».
«È inaccettabile inoltre – aggiunge il presidente Oua – che sia sufficiente una laurea in Giurisprudenza per essere nominato Magistrato Onorario, serve, invece, un concorso riservato ad avvocati che abbiano esercitato la professione per non meno di sei anni o che abbiano svolto la funzione di Magistrati Onorari per analogo periodo.
Necessario, inoltre, specificare tra le cause di incompatibilità l’esercizio della professione di avvocato».
«È vero anche – continua – che nel disegno di legge si evince la necessità avvertita dall’avvocatura di varare una riforma organica del settore ed è positivo lo sforzo a razionalizzare le risorse umane ed economiche (capo II).
Ci sono importanti aperture ad alcune delle richieste più volte avanzate dagli avvocati italiani, tramite l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, tra cui il tirocinio e la formazione, che, infatti vengono ben disciplinati».
«Ci sono vari nodi da sciogliere – ha concluso de Tilla – ne abbiamo citato solo alcuni, senza queste modifiche non si avvierà quella inversione di rotta necessaria per migliorare il servizio e influire sui tempi di definizione del contenzioso pendente e, quindi, lo Stato continuerà a subire le sempre più numerose condanne per la durata del processo ai sensi della cd. legge Pinto. Per questa ragione è opportuno che si crei un gruppo di lavoro ad hoc e si apra un confronto con gli avvocati e i magistrati onorari al fine di definire una normativa coerente ed efficace».Roma, 5 gennaio 2010

IL DOCUMENTO DEL PRESIDENTE MAURIZIO DE TILLA CON LE OSSERVAZIONI OUA AL DDL

La posizione dell’O.U.A. – No ai meri laureati in giurisprudenza – Solo avvocati – Utilizzazione temporanea e limitata dei G.O.T.
– Retribuzione adeguata e tutela previdenzialeIl migliore inquadramento del giudice laico non significa abbandono dell’idea più convincente che i problemi della giustizia si possono risolvere solo con la produttività e l’eventuale incremento della magistratura togata, uno dei due pilastri su cui si basa la giurisdizione. L’altro pilastro è costituito dall’Avvocatura che attende un’urgente riforma del proprio ordinamento.Risorse economiche ed efficienza dell’organizzazione sono ulteriori obiettivi essenziali che bisogna perseguire per il miglioramento dell’apparato giudiziario.In quest’ambito di integrazione (o supplenza) giudiziaria si deve collocare il disegno di legge proposto dal Governo sulla “Riforma organica della magistratura onoraria e costituzione dell’Ufficio circondariale del Giudice di Pace”.
Nella proposta di legge si nota un’apertura ad alcune delle richieste più volte avanzate dall’Avvocatura Italiana tramite l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, tra cui il tirocinio e la formazione, che vengono ben disciplinati.
Il progetto sembra condividere anche la necessità avvertita dall’Avvocatura di varare una riforma organica della magistratura laica.
Nella relazione del Ddl si dichiara di voler “introdurre una disciplina omogenea dei requisiti per l’accesso alle funzioni giudiziarie onorarie, del reclutamento, della formazione professionale, della durata dell’ufficio, degli illeciti disciplinari”.
Tale concetto è, quindi, ben indicato nella relazione; nell’articolato, però, viene sviluppato solo nel senso di trattare tutte le figure di magistrato laico (o quasi tutte) nella stessa legge, ma lasciando le medesime figure distinte tra loro.
Va, inoltre, condivisa la impostazione che tende ad eliminare le diseconomie degli uffici dei giudici di pace.
Degno di plauso è, altresì, il capo II nella parte in cui cerca di razionalizzare le risorse umane ed economiche ma, purtroppo, altrettanto non può dirsi del capo I, per una serie di ragioni che, di seguito, vengono indicate:
1.- Non si può accettare che sia sufficiente una mera laurea in giurisprudenza per essere nominato giudice laico.
2.- Va stabilita la incompatibilità con la professione di avvocato. Secondo l’O.U.A. il divieto di svolgere funzioni contemporanee come quella di avvocato e di giudice deve essere assoluto, mentre nel Ddl è parziale. Si può continuare a fare l’avvocato sia pure fuori dal distretto. Inoltre, non è dato comprendere perché debba considerarsi incompatibile con la funzione di giudice laico solo lo svolgimento di attività professionale per banche ed assicurazioni e non anche per altri soggetti forti, quali ad esempio le associazioni di consumatori etc.
3.- Non è accettabile una riduzione del ruolo organico. Poiché bisogna tendere a raggiungere un indice di ricambio superiore al 100% è necessario, per stabilire gli organici, verificare quali siano le necessità in ogni circondario (analizzando il rapporto tra giudizi pendenti e numero di magistrati).
4.- Non è accettabile la persistenza di una categoria di magistrato onorario con funzioni meramente vicarie.La prevista crescente utilizzazione dei GOT deve essere puntualmente disciplinata e giustifica ancor più la incompatibilità assoluta.La utilizzazione dei GOT deve essere, per altro, temporanea e limitata in quanto bisogna rafforzare la componente della magistratura togata, garanzia della terzietà e indipendenza dell’attività del giudice.
5.- È necessario prevedere una retribuzione adeguata e una piena tutela previdenziale.

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