04.06.2010.- Mediaconciliazione – L’avvocatura proclama un giorno di protesta il 25 giugno –

L’avvocatura fa quadrato contro la mediaconciliazione. L’Oua ha infatti indetto, per il prossimo 25 giugno a Roma, una giornata di protesta degli avvocati e richiesto un intervento urgente del ministro della giustizia, Angelino Alfano, per la modifica del dlgs n. 28/2010 che istituisce gli organismi di conciliazione. «Sono più di 150 le delibere approvate dai consigli degli ordini degli avvocati per chiedere la modifica della media conciliazione», ha spiegato il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla. «Un’ulteriore e netta presa di posizione arriva dall’Unione degli ordini forensi della Campania, ma ogni giorno sono moltissime le proteste anche di singoli professionisti.
Una situazione di grande disagio e preoccupazione, per tutte queste ragioni l’Oua ha invitato tutta l’avvocatura ad una iniziativa unitaria di protesta». «L’avvocatura», ha continuato de Tilla, «non è contro l’istituto della media conciliazione. Purtroppo, però, il decreto legislativo varato dal governo ha una forte pregiudiziale rispetto agli avvocati e contro la funzione che esercitano».
 «L’Oua», ha concluso de Tilla, «raccogliendo le proteste ma anche le proposte dell’avvocatura, ha indicato le modifiche necessarie: presenza necessaria dell’avvocato, eliminazione dell’obbligatorietà della conciliazione, cambiamento del meccanismo dell’informativa e dell’annullabilità del mandato, proposta di conciliazione solo su richiesta delle parti, criteri chiari sulla competenza territoriale». Sulla conciliazione ha preso posizione di recente anche il consiglio nazionale forense e il suo presidente, Guido Alpa, che settimana scorsa, nel corso di un convegno a Napoli, ha assicurato agli ordini di sostenerli nell’attività di istituzione degli organismi di conciliazione. «I problemi aperti sono tanti, oltre quelli legislativi anche operativi e sono stati puntualmente segnalati dal Cnf, che comunque sarà a disposizione per risolvere insieme tutte le problematiche», ha dichiarato Alpa riferendosi alla preoccupazioni espresse dagli ordini in questi ultimi tempi. Le questioni aperte, in particolare, sono i tempi ristretti di attuazione della riforma (a marzo 2011 entrerà in vigore la discussa norma sulla obbligatorietà del tentativo di conciliazione come condizione di procedibilità del giudizio); la formazione dei conciliatori in modo che siano in numero sufficiente per sostenere l’impatto; la disponibilità dei locali presso i tribunali; le questioni che cadranno nella obbligatorietà che avranno diritto al gratuito patrocinio, con le conseguenti ricadute sugli organismi di conciliazione. «Si potrebbe pensare a una attuazione graduale settore per settore», ha suggerito Alpa.
Il presidente ha riferito che il Cnf si era attivato presso il ministero per sollecitare alcune modifiche del dato normativo più controverso, come l’obbligatorietà che può presentare profili di incostituzionalità e la proposta di conciliazione avanzata dal mediatore.
 Gabriele Ventura

Fonte:Italiaoggi

 

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