Responsabilità giudici: governo ko

Sull’emendamento della Lega alla legge comunitaria che introduce la responsabilità civile dei magistrati il governo è stato battuto per sette voti. Evidente l’intervento di franchi tiratori in maggioranza, almeno una cinquantina. Il premier Renzi da Pechino però minimizza: «Tempesta in un bicchier d’acqua». Ma sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Repubblica Napolitano ribadendo che «la tutela dell’indipendenza assicurata al giudice dagli ordinamenti non rappresenta un mero privilegio». Mentre il vicepresidente del Csm Vietti parla invece, preoccupato, di «magistratura a rischio indipendenza».

La votazione

Il testo è passato con 187 sì e 180 no. Il M5S, così come diversi deputati di Sel, si è astenuto sulla votazione il cui esito è stato salutato con un applauso dalla Lega. Secondo l’emendamento del leghista Gianluca Pini, «chi ha subìto un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale».

Napolitano: «Credibilità toghe non prescinde da principi»

«L’affermazione e il riconoscimento del prestigio, dell’autorevolezza, della credibilità della magistratura, su cui poggia la fiducia dei cittadini e quella degli Stati non possono prescindere dal rispetto dei principi delle qualità, dei limiti che il ruolo del magistrato impone». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia di inaugurazione dell’Assemblea generale della rete europea dei Consigli di giustizia al Quirinale.

Renzi minimizza. Vietti: «Toghe a rischio indipendenza»

Matteo Renzi, parlando con i suoi da Pechino minimizza il voto su cui oggi la maggioranza è stata battuta (responsabilità toghe). È una tempesta in un bicchiere d’acqua, il voto segreto è occasione di trappoloni, ma le reazioni che vedo sono esagerate, dice il premier per il quale la norma sarà modificata a scrutinio palese al Senato. Preoccupato invece Michele Vietti, numero 2 del Csm: « Con l’emendamento sulla responsabilità civile dei magistrati «è in gioco non un privilegio ma l’indipendenza di giudizio del magistrato, valore che deve stare a cuore non solo all’intera magistratura ma a tutti i cittadini. Esporre il singolo magistrato a un’azione diretta di responsabilità metterebbe a repentaglio il suo libero convincimento, e produrrebbe un numero indefinito di processi sui processi».

L’iter: ora al Senato

Dopo l’approvazione della Camera, il ddl andrà al Senato per la seconda lettura e la maggioranza proverà a rettificare la norma in quella sede: «Quanto avvenuto in aula con l’approvazione dell’emendamento leghista dovrà essere corretto al Senato – conferma il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Walter Verini- Il Pd si è opposto perché così si rischia di colpire l’autonomia della magistratura con un emendamento improvvisato e lesivo delle prerogative dei giudici. Altre forze non lo hanno fatto». Il deputato Pd Paolo Gentiloni ha scritto in un tweet che il suo partito «ha votato contro, magari con dissensi interni. M5s, astenendosi, ha fatto passare l’emendamento». Ma il giudizio più grave arriva da Stefano Dambruoso, Scelta Civica: «Il voto alla Camera sulla responsabilità civile dei magistrati rappresenta un pericoloso e clamoroso incidente di percorso per la maggioranza che sostiene il governo Renzi», commenta Dambruoso, puntando il dito contro «il renziano Giachetti» che si è «reso promotore dell’approvazione di una norma così devastante per la risposta giudiziaria in Italia».

L’Anm: «Norma illegittima»

Critico il giudizio dell’Associazione nazionale magistrati: secondo l’Anm, la norma presenta «evidenti profili di illegittimità costituzionale». Ed è «grave e contraddittorio che si indebolisca l’azione giudiziaria proprio mentre la magistratura è chiamata a un forte impegno contro la corruzione». La responsabilità civile diretta nei confronti dei magistrati costituisce «una lesione al principio dell’indipendenza», spiega il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, perché finisce con il «condizionare» i giudici, nei cui confronti ha una «forza intimidatoria» . «Non ha precedenti in altri ordinamenti e si presta a usi strumentali»: nel senso che la possibilità di promuovere un’azione civile diretta potrebbe essere utilizzata «per liberarsi di un magistrato ritenuto scomodo». Proprio per queste ragioni il leader dell’Anm ritiene che una riforma di questo tipo non possa essere varata dal Parlamento.

Forza Italia: «Soddisfatti»

Positivo invece il commento di Forza Italia: «Con grande soddisfazione salutiamo il via libera alla Camera alla responsabilità civile dei magistrati», dice Stefania Prestigiacomo. «Si ottengono nello stesso tempo due risultati positivi – prosegue – da una parte finalmente si introduce, seppur manchi ancora il passaggio al Senato, una norma sacrosanta che l’Ue sollecita da mesi all’Italia e che abbatte un privilegio incomprensibile prevedendo la possibilità per chi ha subito un danno ingiusto di agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento; dall’altra si aggiunge un altro importantissimo tassello nella ricostruzione dell’alleanza tra Fi e la Lega. Ora, auspichiamo che il provvedimento sia licenziato al più presto dal Senato».assa emendamento Lega a legge Ue: risarcimento per danni subiti per giudizio di magistrato. Napolitano: «L’indipendenza dei giudici non è mero previlegio»

Fonte: corriere.it

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