Programma di riforma della Giustizia: condivisione da parte del CNF


Quattro emergenze da affrontare subito per “bonificare il campo”: carceri, civile, personale, mafia. Una riforma organica della giustizia a giugno. Il sistema per eleggere il Csm da revisionare. Si muove lungo queste direttrici il programma che il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha illustrato ieri in commissione al Senato. Un piano da attuare sentendo tutti i soggetti interessati, avvocati e magistrati in primis (e il metodo, infatti, raccoglie il placet del Consiglio nazionale forense). Ma resta fermo che “il momento della decisione non può essere ostaggio delle pressioni corporative”. 

La ‘frecciata’ sul Consiglio superiore della magistratura è un passaggio che salta subito all’occhio nell’intervento del Guardasigilli, che “raccogliendo la sollecitazione del vice presidente Vietti” chiede una modifica del sistema elettorale del Csm per assicurarne “piena neutralità e una maggiore impermeabilità all’influenza di interessi di parte e logiche di carattere corporativo”. Le elezioni si terranno a luglio e per ora “non ci sarà nessun intervento”, specifica il ministro. Ma il messaggio è chiaro e si lega all’idea di armonizzare l’ordinamento delle magistrature e all’ipotesi di introdurre un sistema disciplinare unitario.

In arrivo a breve, invece, un Ddl che inasprisce le pene per l’associazione mafiosa,introduce il reato di autoriciclaggio e mette in campo strumenti più incisivi per il riutilizzo dei beni confiscati; e poi un decreto per affrontare l’arretrato civile, che mira a favorire il ricorso alla via stragiudiziale per risolvere le controversie, attraverso procedure arbitrali e la negoziazione assistita da un avvocato. Un iter, quest’ultimo, mutuato dall’esperienza francese che “potrà essere valorizzato per separazioni e divorzi consensuali, prevedendo che l’accordo dei coniugi assistiti dagli avvocati superi la necessità dell’intervento giurisdizionale, tranne nei casi di presenza di figli minori o portatori di grave handicap”, annuncia il ministro, segnalando una novità di non poco conto per tante coppie alle prese con le procedure di separazione. 

Al provvedimento sul civile si lega anche l’avvio dal 30 giugno del processo telematico con l’obbligo del deposito telematico degli atti, anche se gli uffici non sono tutti pronti, anzi si riscontra una situazione a macchia di leopardo, attesta il guardasigilli. 

La questione carceri
Ma è soprattutto sulle carceri che il tempo stringe, perché incombe il termine di fine maggio imposto dalla Corte di Strasburgo. Alternative alla detenzione, sviluppo degli istituti per le detenute madri, convenzioni con le Regioni per i tossicodipendenti, edilizia carceraria: le strade sono diverse e complementari, compreso il rimpatrio degli stranieri, evitando però di contrapporre quest’ultima misura alle altre, è l’appello politico del guardasigilli. C’è poi il nodo del rimedio compensativo per i detenuti che si sono rivolti a Strasburgo, su cui “servirà un correttivo normativo”. Per chi è in carcere si potrà pensare a uno sconto di pena. Ma per chi è già fuori? Orlando non ci sta a parlare di “risarcimento”. Certo il “rimedio” andrà individuato, perché altrimenti “il risarcimento medio sia di 13 mila euro a persona” per chi vince il ricorso. 
“Emergenza nell’emergenza” è la carenza del personale sia nella polizia penitenziaria sia tra gli amministrativi, dove “su su 44mila posti in pianta organica, 7.984 sono scoperti, con un tasso medio di scopertura del 18,1% e punte del 40-45% in alcuni uffici giudiziari”. Concorsi e mobilità anche da altri comparti della pubblica amministrazioni, come la Difesa, le soluzioni allo studio. 

Cnf, programma condivisibile
Il Consiglio Nazionale Forense ha espresso “condivisione” riguardo al percorso di riforma tratteggiato dal Guardasigilli. “Il percorso – sottolinea una nota – riguarderebbe tutti gli ambiti-organizzativi, ordinamentali, processuali- del sistema civile e penale, in un disegno che pare assumere i contorni di un progetto integrato che non trascura gli aspetti delle risorse umane e finanziarie. E coinvolge, correttamente con uguale dignità, gli attori della giurisdizione: Avvocatura e Magistratura”. “Le misure annunciate – prosegue il Cnf – sono numerose, e alcune sono quelle sulle quali si è già svolto una dialogo proficuo tra il Cnf e il Ministro. Ora si tratta di verificare in concreto come questi interventi annunciati si articoleranno in norme specifiche e si combineranno in quel progetto integrato tratteggiato oggi, per valutare l’effettiva efficacia delle misure. Occorre anche valutare l’impatto reale in termini di efficacia delle riforme in atto, per poter valutare come favorire l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini. E porre molta attenzione e sforzo nella soluzione della questione carceraria”. 

Potrebbero interessarti anche...