Più ripida la strada da percorrere per l’iscrizione agli albi. La panoramica 2003-2007 sui risultati degli esami di Stato mostra che la probabilità di ottenere l’abilitazione si è ridotta del 10 per cento. Se infatti nel 2003 due candidati su tre (il 66%
VERONA – Numeri alla mano, da oggi hanno una speranza a cui aggrapparsi anche le ultime 124 «vittime» del nuovo nemico numero uno di chi viaggia lungo la rete autostradale, il famigerato – ma, a quanto pare, tutt’altro che infallibile – safety tutor. Sono stati ben 124, infatti, gli automobilisti pizzicati nel corso della settimana ferragostana (per un totale di punti patente persi superiore a cinquecento) per aver «esagerato» con la velocità media nel solo tratto di Sommacampagna della Serenissima: per la maggior parte dei casi, si è trattato di superamenti racchiusi tra i 10 e i 50 chilometri orari e culminati, in base alle modifiche al codice della strada appena entrate in vigore, nella decurtazione di 5 e non più di 10 punti-patente. Magra consolazione, per chi attende di vedersi notificare a casa fior di multe al ritorno dalle ferie: anche a loro, così come a quanti presenteranno ricorso in tempo utile, potrebbero comunque offrire un salvagente in extremis i giudici di pace. Il trend che sta prendendo progressivamente piede tra i magistrati chiamati a dirimere i sempre più numerosi contenziosi nell’ufficio di vicolo san Domenico, infatti, si presenta tutt’altro che sfavorevole ai ricorrenti. A cominciare dalle temutissime multe «seriali» (quelle riferite alla stessa corsa autostradale, ma «moltiplicate» in virtù dell’attraversamento di tratti monitorati ciascuno da un tutor diverso): la tendenza prevalente, è quella della «riunificazione» delle varie contravvenzioni in una unica (con una sola spesa e una sola decurtazione di punti). Esemplare, a riguardo, il caso di un ricorrente che era stato sanzionato sei volte nel corso di un unico viaggio, e ha incassato dal giudice l’annullamento di cinque sanzioni in base al principio europeo secondo cui la competenza spetta al solo magistrato nel luogo di residenza del conducente. A lanciare l’«allarme safety tutor», mesi fa, era già stato il coordinatore uscente dell’ufficio giudici di pace, Bruno Predicatori, che per primo si era trovato a sentenziare sul contenzioso aperto da un conducente che, partito da Verona alla volta di Milano in A4, si era ritrovato nel capoluogo lombardo con cinque verbali di contravvenzione sulle spalle e zero punti a disposizione sulla patente. Di qui il ricorso presentato dell’interessato al giudice di pace scaligero per ottenere la riduzione delle sanzioni da cinque a una soltanto in base, secondo la tesi del ricorrente, di un presunto principio di continuità della violazione. Quei cinque verbali, in altre parole, si sarebbero dovuti a suo avviso unificare in quanto il tragitto risultava unico. I profili di problematicità sull’affaire- tutor, tuttavia, non sono finiti qui: basti pensare che, di recente, un giudice di pace di Viterbo, l’avvocato Andrea Stefano Marini Balestra, ha annullando una multa elevata col Tutor mentre Autostrade per l’Italia si è opposta al verdetto impugnandolo e innescando un autentico muro contro muro legale. Nessuna speranza, invece, per chi tenta di farsi azzerare la multa (o, nei casi peggiori, le multe) adducendo una presunta carenza di visibilità della cartellonistica e dei segnali di preavviso: simili motivi di contestazione, finora, a Verona sono stati tutti respinti. Fonte: corrieredelveneto.corriere.it |