OUA: Delibera dell’Assemblea del 20.05.2011. –

L’Assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, nella seduta del 20 maggio 2011, sentiti gli Ordini e le Associazioni 

                                                                               RILEVATO 

– che l’Assemblea dei delegati del Congresso Nazionale Forense di Genova ha chiaramente espresso il motivato dissenso in merito al decreto legislativo sulla media conciliazione (n. 28/2010), non solo a tutela di interessi di categoria, ma perchè pregiudica e rende più gravoso il ricorso dei cittadini alla tutela giudiziaria dei loro diritti e per tale motivo le ragioni della protesta sono state condivise anche da altri operatori della Giustizia.          
Tale unanime posizione è stata rappresentata al ministro e ai suoi collaboratori in tutte le sedi e in tutte le forme anche tramite trattative che focalizzavano la protesta su alcuni punti essenziali;
– che, nonostante l’atteggiamento fattivamente collaborativo dell’Avvocatura, le assicurazioni fornite dal ministro fino ad oggi sono state disattese nei fatti e tradite anche le fondate aspettative sulla auspicata proroga; – che a seguito dell’iniziativa giudiziaria assunta dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura e da alcuni Consigli dell’Ordine ed Associazioni forensi, il TAR Lazio, con la nota ordinanza emessa il 12/4/2011, ha confermato la fondatezza delle censure avanzate dall’Avvocatura proprio sotto il profilo della lesione dei diritti costituzionalmente protetti,  disponendo la trasmissione degli atti dinanzi alla Corte Costituzionale.In particolare la obbligatorietà della mediaconciliazione è viziata per eccesso di potere e per violazione degli artt. 3,24,76,77 e 97 della Costituzione. 
La obbligatorietà contrasta, inoltre, con l’articolo 47 della Corte dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea;
– che anche a fronte di tale pronuncia il ministro ha ribadito l’intenzione di attuare il disposto di legge non tenendo in alcuna considerazione le manifestazioni di dissenso e la protesta alla quale ha aderito tutta l’Avvocatura;

                                                                            CONSIDERATO 

– che l’Avvocatura ha una propria rappresentanza istituzionale nel Consiglio Nazionale Forense e una rappresentanza politica nell’Organismo Unitario dell’Avvocatura,  nelle quali le Unioni Regionali, gli Ordini e le Associazioni presenti si riconoscono, che non possono essere delegate ad altri, in quanto qualunque iniziativa che tende a sostituire l’esercizio di tali funzioni istituzionali costituisce una lesione dell’unità e della dignità dell’Avvocatura, che ne risulta ulteriormente indebolita nel confronto con il potere politico, come é accaduto in sede congressuale;
– che tutte le iniziative assunte al di fuori delle sedi istituzionali, in assenza di tutte le componenti dell’Avvocatura, da parte di alcuni Ordini, non sono in linea con la pari dignità degli Ordini sancita dalla legge professionale e non possono ritenersi in alcun modo vincolanti per l’Avvocatura;– che il risultato promesso di ottenere la presenza degli Avvocati nella fase della media-conciliazione, svincolato dalle altre modifiche fondamentali, non  elimina le criticità del testo legislativo, e contribuisce a diffondere presso la pubblica opinione un’immagine negativa degli Avvocati, i quali si sarebbero opposti alla introduzione della media-conciliazione solo per interessi di categoria svilendo le iniziative di protesta che ancora l’Avvocatura sta portando avanti a meri interessi di categoria e non già a tutela dei diritti dei cittadini e per la salvaguardia dello stato di diritto;

                                                                            DISCONOSCE          

tale iniziativa assunta da soggetti diversi dalle rappresentanze istituzionali dell’Avvocatura; 

                                                                                 INVITA 

il C.N.F. e l’O.U.A. ad esprimersi con una sola voce per affermare in maniera univoca il dissenso dell’Avvocatura, in primis sulla obbligatorietà della mediaconciliazione, evitando di condividere iniziative assunte da altre istituzioni, concordando percorsi comuni e coerenti, i soli che possono effettivamente tutelare la ragioni e l’immagine dell’Avvocatura.Il C.N.F. e l’O.U.A. dovranno sostenere le ragioni dell’avvocatura contrarie all’ obbligatorietà della mediaconciliazione, non accettando soluzioni compromissorie e chiedendo la sospensione della obbligatorietà; INFORMA il Ministro della Giustizia che negli incontri presso il Ministero l’Avvocatura è rappresentata dall’O.U.A. e dal C.N.F.  
Roma 20 maggio 2011           

Il Segretario                                              Il Presidente     
Avv. Fiorella Ceriotti                          Avv. Maurizio de 
  Tilla      

                                                     

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