Giustizia, sulla mediaconciliazione obbligatoria, lettera congiunta di CNF OUA e Cassa Forense al Presidente del Consiglio, Mario Monti, a Paola Severino e a Corrado Passera

Le rappresentanze nazionali dell’avvocatura, Cnf, Oua e Cassa Forense hanno inviato una lettera (in allegato) sulla media-conciliazione, al Presidente del Consiglio, Mario Monti, al Ministro della Giustizia, Paola Severino e al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, chiedendo il rinvio dell’entrata in vigore delle materie ora escluse dall’obbligatorietà, incidenti stradali e condomini e una netta revisione del sistema, anche in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea.
Intanto si moltiplicano i rinvii per incostituzionalità in tutta la penisola.
Tra i casi resi pubblici in questi giorni quello relativo al tribunale di Varese che con un’ordinanza stabilisce inapplicabile l’obbligatorietà della mediazione per un caso di usucapione (in allegato).
Per Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, è l’ennesima conferma di un sistema che fa acqua su tutti i fronti: «Il legislatore – spiega de Tilla – come abbiamo più volte detto, ha varato un sistema di media-conciliazione obbligatoria che continua a dimostrare tutte le sue deficienze, come testimoniano i numerosi rinvii per incostituzionalità e che si è dimostrato fallimentare per i fini deflativi. Rimaniamo ora in attesa dei pronunciamenti della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea e chiediamo ancora una volta al Governo di prendere atto di questa situazione e, intanto, di rinviare l’entrata in vigore delle materie ancora escluse dall’obbligatorietà, incidenti e condomini. Proprio partendo da queste motivazioni abbiamo, appunto, scritto una lettera congiunta, Oua, Cnf e Cassa Forense, al presidente del Consiglio, Mario Monti, al ministro di Giustizia, Paola Severino e al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, in cui si riassumono le proposte e le osservazioni dell’avvocatura, ribadendo la nostra disponibilità al confronto e a implementare meccanismi efficaci di soluzione extragiudiziale e di adr delle controversie. In tal senso, nella missiva ricordiamo che la “mediazione, nella sua funzione di strumento di risoluzione dei conflitti anteposto al procedimento contenzioso, può essere utile soltanto se introdotta volontariamente dalle parti, posto che il suo scopo consiste nel raggiungere un’intesa che sia satisfattiva, definitiva e celere, ed equa, in quanto amministrata da persone competenti, indipendenti, probe” e che “questo è l’indirizzo che proviene dal diritto comunitario e dall’esperienza di tutti i Paesi dell’Unione”».Continuano, intanto, a moltiplicarsi i rinvii per incostituzionalità: «Il tribunale di Varese è netto: nei casi dove è evidente l’impossibilità di un accordo tra le parti, come l’usucapione, l’obbligatorietà della conciliazione è una formalità irragionevole che si impone alle parti e quindi una violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Non solo è anche la palese contraddizione della ragione fondante di questo sistema: essere un filtro per evitare il processo. Un’ulteriore conferma delle nostre osservazioni».
Roma, 9 marzo 2012

Fonte. oua.it 

 

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