Giudice di Pace – molti uffici potrebbero essere ” accorpati “

Giudici di pace, molti uffici potrebbero essere “accorpati ”   

Organizzazione. Pronto un piano del. ministero 

Piano di accorpamento per 9 uffici del giudice di pace. E’ quanto emerge da una risposta del sottosegretario alla Giustizia, Luigi Li Gotti, a un’interrogazione parlamentare.
Una misura resa necessaria soprattutto dalla riduzione progressiva del personale amministrativo del ministero. Come testimoniato dalla tabella pubblicata sopra (acclusa alla risposta di Li Gotti) il confronto tra la crescita costante degli organici della magistratura, togata e onoraria, e lo staff giustifica, precisa Li Gotti, la difficoltà degli uffici che da molte parti viene segnalata. «Basti dire — scrive il sottosegretario — che, da ultimo, in ossequio alla Finanziaria 2005, cioè alla legge 30 dicembre 2004, n. 311, le dotazioni organiche del personale amministrativo sono state ridotte di ben 2.495 posti».
Una situazione che rende indispensabile un recupero di produttività delle sedi giudiziarie, da raggiungere anche attraverso un attento monitoraggio dell’attività degli attuali 849 uffici del giudice di pace. Del resto, la possibilità di un intervento in via amministrativa sui giudici di pace attraverso misure di accorpamento è offerta dalla legge 374/91.
Prima però, osserva la stessa legge, devono essere acquisiti i pareri dei consigli giudiziari e dei Comuni interessati; inoltre gli uffici devono essere tral oro vicini e il bacino di utenza derivante dall’accorpamento non deve superare complessivamente 50 mila abitanti.
È’ su questa base, spiega Li Cotti, che il ministero si è messo al lavoro con un’analisi condotta in tre fasi.
La prima ha portato all’individuazione della capacità unitaria media annuale di smaltimento per giudice di pace, ottenuta dividendo il numero complessivo di procedimenti definiti per unità di personale presenti. Questo valore, corrispondente a 346,5 procedimenti rappresenta, quindi, il carico di lavoro ritenuto mediamente sostenibile dal giudice di pace nel corso dell’anno solare.
La seconda fase ha permesso invece di identificare i carichi di lavoro teorici assoluti e pro capite dei singoli uffici, ottenuti mettendo in relazione i dati disponibili relativi ai procedimenti sopravvenuti alla relativa pianta organica.
L’ultima fase ha portato a precisare quali uffici presentano un carico di lavoro inferiore alla capacità unitaria media annuale di smaltimento. In questo elenco trovano posto 277 uffici la cui situazione potrebbe fare ritenere «ingiustificata la permanenza di un presidio giudiziario». A un’ulteriore scrematura si è però arrivati tenendo presente le condizioni cui è subordinato l’accorpamento e cioè, soprattutto, la vicinanza degli uffici e la consistenza del bacino di utenza risultante dopo l’unificazione.
In questo modo si è ristretta la possibilità di accorpamento a 91 sedi giudiziarie. Per questo ora il ministero, prima di procedere a ulteriori provvedimenti, attende i pareri dei consigli giudiziari, dei Comuni e dei locali ordini forensi che, assicura infine Li Gotti, saranno «attentamente valutati». Giovanni Negri 
 

Fonte: Il Sole 24 Ore
 

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