Corte Costituzionale Ordinanza n° 50 – Circolazione stradale – Rifiuto di sottoposizione ad esame alcolimetrico – 18.02.09 –
Giudizio di legittimita’ costituzionale in via incidentale. Circolazione stradale – Rifiuto di sottoposizione ad esame alcolimetrico – Omessa previsione quale fattispecie di reato – Denunciata violazione del principio di eguaglianza – Petitum oscuro e impugnazione di norma di cui il rimettente non deve fare applicazione – Manifesta inammissibilita’ della questione. – Codice della strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285), art. 186, comma 7, come sostituito dall’art. 5 del d.l. 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, nella legge 2 ottobre 2007, n. 160. – Costituzione, art. 3. (GU n. 8 del 25-2-2009 ) LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Giovanni Maria FLICK; Giudici: Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO; ha pronunciato la seguente Ordinanza nei giudizi di legittimita’ costituzionale dell’art. 186, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 5 del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117 (Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), convertito, con modificazioni, in legge 2 ottobre 2007, n. 160 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), promossi con ordinanze del 14 marzo, del 2 aprile, del 16 maggio (nn. 2 ordinanze), del 3 aprile e del 27 maggio 2008, dal Giudice di pace di Morbegno, rispettivamente iscritte ai nn. 211, 212, 269, 270, 280 e 281 del registro ordinanze 2008 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica nn. 29, 38 e 39, 1ª serie speciale, dell’anno 2008.Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella Camera di consiglio del 14 gennaio 2009 il giudice relatore Alfio Finocchiaro. Ritenuto che, con sei ordinanze di identico tenore (reg. ord. nn. 211, 212, 269, 270, 280 e 281 del 2008), il Giudice di pace di Morbegno – premesso che i soggetti di cui alle sei ordinanze erano stati sorpresi alla guida di veicoli in stato di ebbrezza, che tutti si erano volontariamente sottoposti ad alcool test e che il Prefetto competente aveva emesso provvedimento di sospensione della patente – ha sollevato questione di legittimita’ costituzionale dell’art. 186, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 5 del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117 (Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), convertito, con modificazioni, in legge 2 ottobre 2007, n. 160 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), per violazione dell’art. 3 della Costituzione, dal momento che «la sanzione pecuniaria prevista per il caso di rifiuto dell’accertamento determina una discriminazione tra coloro che si sottopongono all’alcool test e coloro che non si sottopongono, perche’ grazie al loro stato economico potranno essere liberi di scegliere se rischiare il procedimento penale in caso di superamento dei limiti con un periodo massimo di sospensione della patente di guida fino a due anni, ovvero pagare la sanzione amministrativa e limitare il periodo di sospensione a sei mesi»; che, secondo il rimettente, il giudizio non puo’ essere definito indipendentemente dalla risoluzione della suddetta questione di legittimita’ costituzionale; che e’ intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, chiedendo che la questione sia dichiarata inammissibile per difetto di rilevanza, per essere stato impugnato l’art. 186 del codice della strada, mentre il giudizio verte sul provvedimento prefettizio di sospensione della patente di guida emesso ex art. 223 dello stesso codice; che, inoltre, la questione sarebbe comunque infondata, per essere state apprestate sanzioni di natura diversa per fattispecie diverse, dal momento che la condotta descritta dall’art. 186, comma 7, del codice della strada consiste e si esaurisce nel rifiuto del conducente di sottoporsi all’accertamento del tasso alcolemico, mentre quella di cui all’art. 186, comma 2, consiste nella guida in stato di ebbrezza alcolica. Considerato che il Giudice di pace di Morbegno dubita della legittimita’ costituzionale dell’art. 186, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 5 del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117 (Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), convertito, con modificazioni, in legge 2 ottobre 2007, n. 160 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), per violazione dell’art. 3 della Costituzione nella parte in cui non prevede che costituisca reato la condotta consistente nel rifiuto di sottoposizione all’esame alcolimetrico; che i giudizi, in quanto riguardanti la stessa norma, oggetto di identiche censure da parte delle ordinanze di remissione, devono essere riuniti per essere congiuntamente decisi; che le ordinanze presentano un petitum oscuro e di difficile interpretazione, che non consente a questa Corte l’esatta identificazione del thema decidendum e determina, per cio’ solo, la manifesta inammissibilita’ della questione; che, inoltre, il remittente sottopone a scrutinio di costituzionalita’ il comma settimo dell’art. 186 del codice della strada, in tema di rifiuto di sottoposizione all’esame alcolimetrico, di cui non deve fare applicazione nel giudizio a quo, centrato sull’opposizione avverso il decreto di sospensione della patente ex art. 233 del codice della strada; che l’inesatta indicazione della norma oggetto di censura comporta, per costante giurisprudenza di questa Corte, la manifesta inammissibilita’ della questione (ex plurimis: ordinanze nn. 265, 263, 150 del 2008). Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale. Per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE Riuniti i giudizi, Dichiara la manifesta inammissibilita’ della questione di legittimita’ costituzionale dell’art. 186, comma 7, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), come sostituito dall’art. 5 del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117 (Disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione), convertito, con modificazioni, in legge 2 ottobre 2007, n. 160 (Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 3 agosto 2007, n. 117, recante disposizioni urgenti modificative del codice della strada per incrementare i livelli di sicurezza nella circolazione) sollevata, in riferimento all’art. 3 della Costituzione, dal Giudice di pace di Morbegno, con le ordinanze indicate in epigrafe. |