31/03/2010.- Giudice di pace di Milano: l’Ecopass è illegittimo. Decisione senza precedenti a Milano: “crea evidente disparità”.
“L’inquinamento provocato dai singoli veicoli non è diverso a seconda del giorno o dell’ora in cui avviene la circolazione”, quindi “non si giustifica il diverso trattamento tra coloro che accedono all’area Ecopass in un giorno feriale e coloro che vi accedono in un giorno festivo, o tra coloro che vi accedono in diverse fasce orarie”. La disparità diventa “particolarmente evidente perché, pur essendo tutti i veicoli a motore più o meno inquinanti, per molti veicoli magari meno inquinanti di altri non è prevista neanche la tariffa più bassa di 2 euro al giorno” mentre “per molti veicoli è previsto il totale esonero da ogni obbligo di pagamento”. MILANO – Braccio di ferro su Ecopass. Da una parte il giudice di pace per il quale è «illegittimo», dall’altra il Comune che ritiene la sentenza «abnorme» e annuncia che la impugnerà. Il giorno dopo la bocciatura del provvedimento per violazione del diritto di uguaglianza a Palazzo Marino si respira aria da barricate. Contro il giudice di pace della settima sezione, Mario Piscitello, che per la prima volta ha direttamente disapplicato l’atto amministrativo. «Eccesso di potere», ha decretato, nelle delibere del Comune che «determinano ingiustificate disparità di trattamento tra i proprietari di veicoli a motore». Una bomba. Il sindaco lascia che sia il suo vice, che è anche assessore alla Mobilità e ai Trasporti, a ufficializzare che il Comune impugnerà la sentenza. «Ecopass è un provvedimento strutturale— argomenta Riccardo De Corato — adottato dall’amministrazione a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini». E ancora: «La sua finalità non è quella di punire, ma di educare il cittadino al rispetto dell’ecosistema urbano. La differenziazione delle tariffe a seconda del livello di inquinamento prodotto rappresenta il principio logico-giuridico da cui non è possibile prescindere proprio per la natura, la finalità e i benefici che l’amministrazione vuole perseguire». Il vicesindaco non risparmia critiche. «Il giudice di pace ha esorbitato dai poteri giurisdizionali di cui è investito». «Ha emanato una sentenza abnorme». E la linea è quella di sminuire la portata: «Si tratta solo di una sentenza che non fa stato— sottolinea De Corato — se non nel caso specifico, e fino all’esito dell’appello». I milanesi sono avvertiti: «Non ha alcun effetto sulle delibere che rimangono valide ed efficaci per tutti». Palazzo Marino non molla. Ma il ragionamento del giudice trova subito altre sponde. Dirette o indirette. «Misura inutile e fonte di disparità tra cittadini», rilancia il portavoce della Federazione della sinistra, Antonello Patta. «La Moratti lo tolga e i cittadini facciano ricorso al Comune per riavere i soldi», esorta Roberto Caputo del Pd. La posizione di una parte della maggioranza è nota, e va al di là delle sentenze. Su Ecopass Davide Boni, capodelegazione della Lega in Regione, ha ribadito giusto l’altro giorno che «non ci sono risultati: il principio che se si paga si inquina quanto si vuole non ha senso». Enrico Fedrighini dei Verdi, invece, lo difende: «C’è una fondamentale differenza tra il road pricing applicato a Londra, Oslo, Stoccolma e a Milano: nelle altre città provvedimenti applicati seriamente non devono sottostare al parere di un giudice onorario. Qui sì». L’ex assessore alla Mobilità e padre putativo di Ecopass, Edoardo Croci, giudica «ingiusta e contestabile» la sentenza, ma invita la giunta a sfruttare questo pronunciamento per trasformare il pedaggio in congestion charge. Fonte: corriere.it |