30.03.2010. – Riforma forense al test Senato – professioni. Il Ddl sull’avvocatura debutta in aula e fa i conti con l’iniziativa di riordino di Alfano.

30.03.2010. – Riforma forense al test Senato – professioni. Il Ddl sull’avvocatura debutta in aula e fa i conti con l’iniziativa di riordino di Alfano  –  Per la Giustizia piena sintonia tra le proposte di rinnovamento  
La riforma ‘anti-Bersani” delle libere professioni «non è in contraddizione con il riordino dell’avvocatura che oggi comincia il suo iter parlamentare, con un testo condiviso da tutte le sue componenti. Anzi, dimostra che il gruppo di lavoro che nascerà dall’incontro del 7 aprile con i presidenti dei Consigli nazionali dovrà intervenire sulla base delle necessità che esprimeranno gli Ordini e non contro la loro volontà».
Il chiarimento del ministero della Giustizia sgombra il campo dai possibili timori che il progetto di ripartire da zero su una riforma di settore, inseguita da trent’anni, possa fare inciampare il testo (faticosamente composto) attorno al quale si compatta l’intera avvocatura. Testo che oggi sarà all’esame dell’aula del Senato. Anzi, se tra gli obiettivi ci sarà il ripristino dei minimi inderogabili in parcella, il progetto del ministro rafforzerà l’orientamento dell’avvocatura, fiera avversaria delle deroghe tariffarie.
Ma potrebbe far venir meno anche le aperture su società multidisciplinari e pubblicità informativa che il decreto Bersani aveva introdotto e che la base — soprattutto giovane — ha mostrato di apprezzare. Contrarie alle tariffe su appalti e lavori pubblici anche le professioni tecniche. Architetti, geometri, ingegneri e periti industriali si sono riuniti nei giorni scorsi a Roma per concordare una strategia comune.
I quattro presidenti si impegnano a trovare una quadratura del cerchio rispetto alle diverse competenze professionali. Mentre stigmatizzano l’intervento «falsamente semplificatorio» del decreto incentivi che bypassa la competenza professionale per le ristrutturazioni in tema di sicurezza, di tutela del patrimonio edilizio, e di rispondenza degli interventi realizzati. Ma i “tecnici puntano anche alla qualificazione professionale delle imprese costruttrici che per i rappresentanti delle quattro professioni «potrebbe assorbire una grande quantità di tecnici specializzati».
La riforma — che il ministro concepisce come una cornice generale su cui innestare interventi per comparti — dovrà però tener conto delle tante iniziative degli ultimi anni. Dalle norme europee in tema di riconoscimento delle qualifiche professionali e servizi agli interventi ad hoc che hanno già interessato Ordini dei notai e dei dottori commercialisti.
Al tavolo con il ministro — nel perimetro ristretto agli Ordini – bussano anche i rappresentanti delle “partite Iva” non regolamentate. «A noi non è pervenuta alcuna convocazione — si legge nella lettera che il presidente del Colap, Giuseppe Lupoi, ha inviato ieri ad Alfano —. Eppure il Colap rappresenta direttamente più di 300.000 professionisti». Anzi, prosegue Lupoi, «non credo che si possa pensare che gli amministratori di condominio, gli informatici, gli archeologi, gli statistici, i traduttori, solo per citarne alcuni, non siano professionisti intellettuali. E allora, perché escluderli?». Proteste formali anche per Uniprof: «Inviteremo – spiega Sergio Gambini, segretario generale di Uniprof – tutti i professionisti a inviare email al ministro per chiedere di essere convocati e poter esprimere il nostro punto di vista». Laura Cavestri Tra presente e futuro La Legge Bersani. Il decreto ha abrogato: l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti; il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità informativa; il divieto di fornire all’utenza servizi professionali di tipo interdisciplinare da parte di società di persone o associazioni tra professionisti Il riordino dell’avvocatura. Minimi obbligatori. Compenso non commisurato all’esito della causa. Vincolo di esclusiva perla consulenza stragiudiziale.
Prova preselettiva per l’accesso all’esame. Esercizio continuo della professione come requisito per mantenere l’iscrizione all’Albo  

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

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