28.09.07. – Professioni – Penalisti e giovani soddisfatti del proposito di stralciare l‘ordinamento forense
Soddisfazione degli avvocati penalisti per lo stralcio del riordino dell’ordinamento forense dal nuovo testo di riforma delle professioni. «Le battaglie pervicacemente condotte — ha spiegato l’Unione Camere penali—per lo stralcio della professione forense dal disegno di legge governativo e per la calendarizzazione dei progetti di autonoma riforma ordinamentale fanno registrare i primi successi, come testimoniano le anticipazioni di stampa» (si veda «Il Sole-24 Ore» del 26settembre). «Le indiscrezioni — aggiungono i penalisti — lasciano intendere come non solo vi sia spazio per le deroghe ma anche per la disciplina di progetti autonomi di legge per i quali l’Ucp si è sempre battuta». Soddisfatti anche i giovani legali dell’Aiga, per i quali «è positiva la sostanziale trasformazione del testo da legge delega in legge quadro e la necessità di una serie di deroghe per le professioni che tutelano interessi costituzionalmente rilevanti, come quella forense». E mentre i Consigli nazionali non replicano ufficialmente, i tributaristi di Lapet e Ancot paiono incoraggiare l’impianto che individua l’iter di regolamentazione delle nuove attività. Dall’opposizione, Maria Grazia Siliquini, responsabile professioni di An, parla di «tentativo di aggirare il Parlamento», attraverso il recepimento della direttiva Zappalà (2005/36/Ce) che riconosce le qualifiche professionali «mentre la Camera discute i criteri». Intanto i farmacisti sono impegnati sul fronte liberalizzazioni. A pochi giorni dall’approdo in Aula, al Senato, del disegno di legge predisposto dal ministro per lo Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, la Federazione non nasconde e preoccupazioni per un ampliamento indiscriminato del numero chiuso che oggi vincola le farmacie. «Siamo contrari – ha spiegato Andrea Mandelli, vice presidente della Fofi (la federazione degli Ordini) — all’apertura indiscriminata delle farmacie». La Fofi chiede invece di rimodulare il rapporto tra esercizi e abitanti là dove questo parametro non garantisce più un servizio efficiente, in particolare, nelle zone di grandi flussi (come stazioni e aeroporti). Infine, si ammette che va cambiato il metodo di assegnazione delle licenze «che dopo gli ultimi concorsi hanno alimentato contenziosi. Laura Cavestri Fonte: Sole24ore |