06.10.2010. – Giustizia: l’allarme dell’OUA, in Italia un esercito di avvocati –

(AGI) – Roma, 5 ott – In Italia ci sono troppi avvocati. La denuncia e’ dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura. “I numeri parlano chiaro – spiega il presidente dell’OUA Maurizio Di Tilla -: 230 mila avvocati e 40 mila patrocinanti in Cassazione, 90 mila futuri specialisti, 30 mila mediatori. Cifre che descrivono con precisione un esercito in continua crescita e in marcia alla ricerca di nuovi ambiti di mercato da conquistare, a scapito spesso della qualita’ e del rigore”.
Numeri che descrivono bene lo stato di grave crisi della professione di avvocato e la mancanza di concrete prospettive di miglioramento in assenza di interventi concreti, a partire dal ddl di riforma all’esame del Parlamento.“Il buonsenso impone scelte legislative e normative nette e tempestive – spiega de Tilla – a partire dalla rapida approvazione della riforma forense, nel segno del rigore e dell’ammodernamento, all’esame del Parlamento, come oltretutto auspicato anche dal presidente del Consiglio Berlusconi nel suo recente intervento alla Camera.
E’ necessario bloccare questo processo inflattivo che colpisce gli avvocati e correggere gli errori del passato. La bussola da seguire e’ quella della terzieta’, del rigore, della trasparenza e della qualita’ perche’ con i grandi numeri e’ impossibile essere adeguatamente selettivi”.
Sulla stessa linea il giudizio sul nuovo regolamento sulle specializzazioni approvato dal Cnf: “Il sistema delle specializzazioni – aggiunge il presidente Oua – e’ benvenuto e deve avere come scopo principale l’alta preparazione degli avvocati. E’ impensabile, pero’, come previsto dal regime transitorio, specializzare, per anzianita’, un numero enorme di avvocati (piu’ di 90 mila nelle piu’ rosee stime). Si cadrebbe nello stesso errore dell’elenco dei cassazionisti. Tutti avvocati, tutti cassazionisti. Ed ora, tutti specialisti. Non si possono specializzare gli avvocati solo perche’ esercitano l’attivita’ di difesa nel processo. Il percorso dovra’ essere serio ed articolato, con una particolare attenzione alla giovane avvocatura che non puo’ essere la vittima sacrificale di un meccanismo sbagliato. Inoltre, per inciso, la specializzazione – che tutti vogliono – riguarda principalmente i diversi settori specifici del diritto sostanziale. Per tutte queste ragioni crediamo che il regolamento varato dal Cnf dovrebbe subito recepire alcune modifiche indicate da Ordini e Associazioni e innanzitutto revocare il regime transitorio, demandando la discussione al prossimo Congresso forense di Genova”. “L’Oua – conclude de Tilla – con questa consapevolezza e con spirito costruttivo ritiene necessario quindi avanzare sette proposte che delineano un percorso chiaro di riforma su cui la Politica dovra’ confrontarsi con le rappresentanze politiche, istituzionali ed associative dell’avvocatura: numero programmato o chiuso nelle facolta’ di giurisprudenza, tirocinio e accesso rigoroso, revisione dei patrocinanti in cassazione, modifica del regolamento sulle specializzazioni e sospensione del regime transitorio, effettivita’ dell’esercizio della professione per l’iscrizione all’albo, la mediaconciliazione obbligatoria deve essere eliminata, riforma del giudice laico ed onorario. Ora attendiamo risposte concrete, innanzitutto dal Governo e dal Parlamento”. 

Fonte: (AGI)
 

Potrebbero interessarti anche...