28.04.2010. – Avvocati e commercialisti, lite sulla conciliazione –

MILANO – Altro che conciliazione. Il decreto legislativo del 4 marzo 2010 sulla mediazione in materia civile e commerciale come primo effetto ha avuto quello di scatenare una «guerra» tra professionisti. A scendere in campo con maggiore animosità sono stati gli avvocati che vedono assottigliarsi parte delle loro competenze esclusive e quindi del loro giro d’affari. il motivo è semplice: mediazione e conciliazione sono strumenti previsti dalla legge per velocizzare il processo civile, non a caso la conciliazione potrà disciplinare le liti in materia di condominio, successioni ereditarie, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica, contratti assicurativi, bancari e finanziari.

 

Si tratta di una notevole restrizione del campo d’azione per gli avvocati a vantaggio di commercialisti, amministratori di condominio e consulenti di varia natura che potranno assistere direttamente i loro clienti senza la presenza di un legale.

 

«Per questo chiediamo al ministro Alfano un incontro immediato – afferma Maurizio de Tilla, presidente dell’ organismo unitario dell’avvocatura -. Siamo favorevoli a un’accelerazione delle procedure che imbrigliano il processo civile, ma denunciamo nodi inaccettabili del provvedimento: l’esclusione dell’assistenza necessaria dell’avvocato, la previsione di annullamento del mandato e, infine, la previsione dell’obbligatorietà al ricorso alla conciliazione il prossimo anno». Isidoro Trovato

Fonte: Corriere della Sera

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