27.12.07. – Novità in vista per i giudici di pace: verranno equiparati ai magistrati onorari
Giudici di pace si volta pagina. A undici anni dall’entrata in vigore della legge istitutiva il governo si prepara a modificare assetto, funzioni e retribuzioni dei magistrati che hanno consentito di alleggerire il carico di lavoro dei tribunali ordinari. Con due obiettivi quello di dare un ulteriore sprint alla macchina della giustizia ingolfata di cause e di arretrati e di disinnescare la mina del contenzioso pendente nelle aule giudiziarie che espone il ministero dell’economia alla spada di Damocle di risarcimenti miliardari alle parti danneggiate da processi di irragionevole durata. Il guardasigilli, Clemente Mastella, ha infatti messo a punto un disegno di legge di riordino della magistratura onoraria e degli uffici giudicanti di primo grado. Ulteriori disposizioni riguardano lo smaltimento dei processi che rischiano di superare il limite temporale massimo (4 anni e 3 mesi per il giudizio civile di primo grado) fissato dalla corte di giustizia europea come parametro su cui misurare il diritto delle parti ad ottenere un indennizzo dallo stato per le inefficienze della macchina giudiziaria. Il provvedimento è stato esaminato dall’ultimo consiglio dei ministri che ha però deciso di rinviarne l’approvazione ad un’altra seduta, forse quella in programma per venerdì prossimo. La bozza stabilisce che dal 1° agosto 2008 gli uffici del giudici di pace vengano trasformati in articolazioni del tribunale ordinario di primo grado sulla base dei criteri di ripartizioni per materia e competenza già esistenti. In sostanza i giudici di pace verranno assimilati anche dal punto di vista del trattamento economico ai giudici ordinari aggregati che operano presso le sezioni dei tribunali pur non essendo stati inseriti nell’organico della magistratura ordinaria che accede alla carriera giudicante o requirente sulla base di concorsi molto più selettivi e che dal punto di vista contrattuale vengono assunti a tempo indeterminato dall’amministrazione giudiziaria. Non a caso il ddl precisa che l’incarico di magistrato onorario cui saranno appunto equiparati i giudici di pace determina solo la costituzione di «un rapporto di servizio e non costituisce in alcun caso un rapporto di pubblico impiego». Le retribuzioni lorde dei nuovi giudici saranno però di tutto rispetto anche se non potranno superare i 72.000 lordi l’anno nel rispetto di un limite non superabile di 15 udienze al mese. La nuova pianta organica prevede l’assegnazioni di 5.300 magistrati per gli uffici giudicanti e di 1.800 per le funzioni requirenti. Gli incarichi avranno una durata di 4 anni e potranno essere rinnovati per altri due identici periodi a seguito di un giudizio di idoneità espresso dal Csm. L’incarico potrà essere attribuito solo a persone di età compresa tra 25 e 60 anni. Oltre ai requisiti professionali già previsti dalle norme vigenti sarà necessario un patentino di lingua francese o tedesca per chi deciderà di operare nelle regioni a statuto speciale. Il reclutamento avverrà tramite concorso e prevede lo svolgimento di un tirocinio di sei mesi e sarà volto presso l’ufficio giudiziario prescelto. La formazione comprenderà la preparazione alle udienze e la partecipazione alle fasi che si svolgono in camera di consiglio per chi si prepara ad assumere funzioni giudicanti. Il ddl fissa poi una serie di paletti per quel che riguarda i casi di incompatibilità. Off limits dalla magistratura onoraria deputati, componenti di giunte e dei consigli degli enti territoriali nonché chi esercita l’attività di difensore civico. Incompatibile anche chi, nei tra anni precedenti abbia svolto attività di collaborazione nei partiti politici o fornito la propria consulenza a banche, imprese di assicurazione o Sim. Marco Gasparini Fonte: Italia Oggi |