24.02.2012. – Avvocati, dieci giorni di sciopero e stop al gratuito patrocinio contro le “liberalizzazioni” –

Dieci giorni di sciopero, stop alla difesa d’ufficio, autosospensione con la consegna della tessera professionale agli ordini e manifestazione nazionale davanti a via Arenula. Nell’Assemblea che si è tenuta al cinema Adriano, in presenza di oltre 1.500 avvocati, passa la linea dura contro le liberalizzazioni previste dal governo: il no dei legali è per l’abolizione delle tariffe, il via libera al socio di capitale, sia pure di minoranza, e la mediazione obbligatoria.

 

La base, blocchiamo tutto come i tassisti

Il presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura Maurizio de TIlla e il presidente del Cnf Guido Alpa fanno fatica a gestire l’appuntamento voluto proprio dall’Oua per oggi a Roma in coincidenza con il primo dei due giorni di sciopero fissati per oggi e domani. La base conquista, infatti, il palco della sala cinematografica e dal microfono, un avvocato campano invita a seguire l’esempio dei tassisti che bloccando Roma hanno ottenuto ciò che chiedevano. L’esempio piace alla platea che vorrebbe lasciare il cinema per gridare fuori dalle solite “mura dei teatri” la protesta di una categoria “bollata come una casta ma più numerosa di quella dei metalmeccanici”. Per Alpa e de Tilla sono fischi e inviti alle dimissioni, come era già successo all’ultimo congresso di Genova, ma i vertici dell’Oua e del Cnf, riescono ancora una volta a “imbrigliare” la rabbia e a mediare, ricordando agli avvocati che chiedevano un immediato sciopero a oltranza che le regole vanno rispettate.

 

Il richiamo di Alpa

Conquista di nuovo il silenzio e anche gli applausi il presidente del Cnf Guido Alpa quando dichiara che la democrazia è messa a rischio da un nuovo ordine corporativo che si serve di decreti approvati con i ricatti e non di leggi che abbiano il sostegno del parlamento. L’unica strada per l’avvocatura è quella di riaffermare la specificità di una categoria che non conta e sconta il distacco delle altre professioni. “Parteciperò alle vostre iniziative – dichiara Guido Alpa – ma dobbiamo sapere che la stampa ci censura e le altre professioni non sono con noi perché abbiamo obiettivi diversi. Abbiamo il dovere di difendere i nostri diritti perché grazie a questi difendiamo i diritti dei cittadini”

 

De Tilla, sì alla sciopero ma non ad oltranza

Beneficia dell’umore mutevole della folla anche il presidente dell’Oua Maurizio de Tilla pronto anche lui a cavalcare la protesta ma nel rispetto delle regole. “L’Oua è con voi – arringa Maurizio de Tilla – blocchiamo la giustizia e scendiamo in piazza. Dobbiamo farlo per i 41 tribunali che vogliono sopprimere e di cui non conosciamo l’elenco, contro la mediazione obbligatoria, le tariffe e l’ingresso di soci di capitale”. Il presidente de Tilla esclude però la legittimità dell’azione di forza suggerita in larga maggioranza dalla base di dare il via immediatamente a uno sciopero a oltranza e al blocco della giurisdizione.

 

Nel documento finale dieci giorni di astensione

Il risultato della trattativa è un documento, approvato all’unanimità, che prevede 10 giorni di astensione dalle udienze dal 15 marzo al 23 marzo, lo stop al gratuito patrocinio, l’autosospensione con la consegna agli ordini di appartenenza delle tessere professionali e una manifestazione nazionale da tenersi a Roma il 15 marzo con un corteo davanti al ministero di via Arenula.

 

I distinguo dei penalisti

Da tutto questo prendono le distanze, anche fisicamente, i penalisti che nella giornata di astensione di oggi scelgono la via del confronto con la politica. Al residence di Ripetta incontrano la capogruppo del Pd alla Camera Anna Finicchiaro, a cui chiedono un intervento urgente sulla responsabilità civile dei magistrati ormai in agenda, e i presidenti della commissione giustizia della Camera Giulia Bongiorno e del Senato Filippo Berselli. Da Giulia Bongiorno incassano un risultato di tutto riguardo. L’assicurazione che la riforma forense è di nuovo inserita nel ruolo della commissione con carattere d’urgenza. “Nessuno di noi vive nel mondo dei sogni – afferma il presidente dell’Unione camere penali Valerio Spigarelli – abbiamo scelto il dialogo con la politica e valuteremo i risultati. Se ci sarà da astenersi dalle udienze lo faremo autonomamente come facciamo da vent’anni “.

Fonte: diritto24.ilsole24ore.com

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