14.04.2010. -Sul nuovo ordinamento forense parte domani il confronto in aula – Il fronte aperto. La settimana prossima interverrà il Guardasigilli. –
La riforma dell’ordinamento forense entra nella fase calda. È scaduto ieri alle 19, infatti, il termine per la presentazione degli emendamenti. Domani, dovrebbe iniziare la discussione generale in Aula e la settimana prossima dovrebbero essere votati gli emendamenti del disegno di legge che è in prima lettura.
Ma il ministro della Giustizia, Angelino Alfano (come stabilito dalla conferenza dei capigruppo al Senato) interverrà personalmente a Palazzo Madama la prossima settimana sulla riordino forense, dopo l’incontro di domani con i rappresentanti professionali.
Intanto i radicali, da soli, hanno presentato 169 emendamenti e 7 ordini del giorno, giudicando il disegno di legge sull’avvocatura una «controriforma corporativa che danneggerà innanzitutto i consumatori: è un passo indietro perfino rispetto alle timide liberalizzazioni di Bersani sulle tariffe, predispone un percorso ad ostacoli con esami e test d’accesso perfino per fare il praticante senza tutele, oltre a prevedere divieti di pubblicità, controlli e sanzioni tutti interni all’Ordine e al Cnf». E di «richieste corporative a scapito della concorrenzialità del settore » parla anche Benedetto Della Vedova (Pdl).
«La legge Bersani – replica Maurizio de Tilla, presidente dell’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura) – ha già danneggiato molti giovani professionisti, è urgente abrogarla e varare subito la riforma forense ». Critiche ad Alfano, infine, anche dal Pd. Per Stefano Fassina «Quando il ministro ha come interlocutore la Ue vota a favore del recepimento della direttiva servizi che ha confermato i principi introdotti da Bersani nel 2006 sulla libertà tariffaria. Quando parla, invece, con de Tilla, allora promette di abrogare le norme della Bersani».
Intanto Altroconsumo denuncia, con una lettera al presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, il caso di «Avvocati point», un pool di professionisti esperti in cause di separazione, sanzionati dall’Ordine di Monza perchè accusati di aver leso dignità e decoro della categoria per aver proposto e pubblicizzato su un quotidiano locale una tariffa vantaggiosa, 612 euro (Iva inclusa). Fonte: Il Sole 24 Ore |