12.12.08. – E’ polemica sulle modifiche alla class action
Consumatori in rivolta sul progetto del Governo di rimettere mano alla class action e di rinviarne l’entrata in vigore. Nei mirino, quanto al merito, il blocco della retroattività, prevista dall’attuale versione della norma, spesa fino a gennaio 2009, e, quanto, all’entrata in vigore, l’ipotesi di fare slittare, probabilmente a metà 2009, il debutto dell’azione collettiva. «Consideriamo gravissima la decisione di proporre un emendamento, a firma del Governo, per cancellare, nei fatti,, la retroattività della class action. Questo avviene in totale spregio di ogni diritto dei cittadini truffati, in diversi settori tra cui quello bancario, con i risaputi casi di Parmalat e Cirio». Ma la cosa che «ci preoccupa maggiormente è l’eventuale slittamento operativo ditale norma», sostengono Federconsumatori e Adusbef. «In questo caso — proseguono le associazioni — il Governo mostrerebbe tutte le proprie simpatie per chi, nel mercato, opera in maniera fraudolenta, contro gli operatori economici che, invece, rispettano le regole e, naturalmente, contro i cittadini che subiscono la violazione di quelle regole. Chiederemo, già nella riunione del 17 dicembre del Consiglio nazionale consumatori e utenti, di mettere in campo ogni iniziativa per sconfiggere tale disegno e studieremo la messa in campo di azioni dimostrative a sostegno della promulgazione, immediata ed entro i tempi previsti, della legge stessa». L’emendamento che verrà presentato al Senato, probabilmente al collegato in materia di giustizia civile, prevede una limitatissima retroattività, a luglio 2008, esclude che le associazioni dei consumatori o comitati spontanei possano essere gli unici soggetti a poter proporre l’azione e rende perlomeno problematico l’inserimento della materia finanziaria tra quelle oggetto dell’azione collettiva. Tutti aspetti critici che hanno messo in allarme anche l’opposizione. Per Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive, «lo svuotamento della class action che il Governo ha intenzione di realizzare è un tradimento delle attese che questa novità introdotta dal centrosinistra aveva suscitato nei cittadini». Governo e maggioranza — prosegue Lulli in una nota – con un semplice emendamento tolgono forza all’azione risarcitoria collettiva riducendone i campi di applicazione, sia temporali che per competenze». Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Borghesi, responsabile economia e vicecapogruppo Idv alla Camera: «La restrizione del campo d’azione della class action che il Governo intende mettere in atto è un segnale gravissimo. L’emendamento, con la forte limitazione alla retroattività,vieterà il ricorso collettivo sulle note vicende che hanno colpito i risparmiatori, quali Cirio, Parmalat e altre. Italia dei Valori farà tutto quanto è in suo potere a livello parlamentare per bloccare la proposta». Giovanni Negri Fonte: il Sole 24 Ore |