06.12.2007 – Interrogazioni a risposta immediata al Ministro della Giustizia sui Giudici di Pace.
Seduta n. 253 di mercoledì 5 dicembre 2007 \ Resoconto stenografico MAZZONI ERMINIA,VOLONTE’ LUCA, VIETTI MICHELE GIUSEPPE, ROMANO FRANCESCO SAVERIO, DRAGO GIUSEPPE, D’AGRO’ LUIGI, FORMISANO ANNA TERESA, LUCCHESE FRANCESCO PAOLO, PERETTI ETTORE, MEREU ANTONIO, COMPAGNON ANGELO, RONCONI MAURIZIO, Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che: l’Italia si pone all’ultimo posto in Europa per la lentezza nella definizione dei processi, vantando il record negativo del Paese europeo, con il maggior numero di condanne dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo (addirittura il 37 per cento di tutte le sentenze di condanna della Corte di Strasburgo per inefficienza della giustizia sono a carico dell’Italia); negli ultimi dieci anni la magistratura di pace ha definito 12 milioni di procedimenti civili, sgravando di oneri enormi i tribunali e, secondo i dati forniti dal ministero della giustizia, i risultati conseguiti dalla giustizia di pace sono molto positivi: solo l’8 per cento delle sentenze emanate nel settore civile è oggetto di impugnazione; ma, nonostante il ministero della giustizia punti sui giudici di pace per azzerare nell’arco di cinque anni l’arretrato accumulato dai tribunali, la magistratura di pace attende da anni una riforma organica del suo ruolo; il progetto di riforma annunciato dal ministero della giustizia è considerato deludente rispetto alle richieste della magistratura di pace associata; pur avendo le stesse responsabilità e gli stessi doveri dei magistrati in carriera, i giudici di pace non godono di nessun diritto, sia da un punto di vista giuridico e, soprattutto, sotto il profilo previdenziale e assistenziale; essi non maturano alcun diritto alla pensione, non hanno diritto a indennità di malattia o maternità, non percepiscono il trattamento di fine rapporto, né agevolazioni per i familiari a carico; molti di loro sono costretti a lavorare anche se affetti da malattia grave per mantenere la famiglia e non incorrere nella cosiddetta «dispensa d’ufficio» -: quali misure intenda adottare, considerata la gravità della situazione, per una riforma organica della magistratura di pace auspicata da tutti ma nei fatti disattesa, secondo quelle che sono le vere esigenze dei magistrati, che lamentano, soprattutto, il mancato pieno riconoscimento dei fondamentali diritti costituzionali riconosciuti a tutti i lavoratori. (3-01474) Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. (Iniziative per una riforma organica dell’istituto del giudice di pace – n. 3-01474) PRESIDENTE. La deputata Mazzoni ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01474, concernente iniziative per una riforma organica dell’istituto del giudice di pace (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata sezione 13). ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, la crisi della giustizia, purtroppo, avanza inesorabilmente: nell’ambito di questo settore così devastato le piccole aree di positività non vengono valorizzate, né tantomeno tutelate. Mi riferisco all’opera prestata dai giudici di pace. Sono da poco trascorsi dodici anni dall’avvio dell’attività del giudice di pace, durante i quali i giudici di pace hanno portato a definizione oltre dodici milioni di procedimenti. Solo l’8 per cento delle sentenze emanate è oggetto di impugnazione. In questi anni si è gradualmente ridotto il limite di età per l’assunzione dell’incarico di giudice di pace (nato come giudice della terza età) e ne sono stati elevati i requisiti di professionalità: il giudice di pace ha ampliato notevolmente le competenze in materia civile ed è entrato nel settore penale. A tutta questa evoluzione non ha corrisposto negli anni un dovuto adeguamentoPag. 48funzionale, organizzativo e retributivo di questa figura. I giudici di pace rimangono precari… PRESIDENTE. La prego di concludere.ERMINIA MAZZONI. …senza coperture previdenziali né trattamenti pensionistici. Sono lavoratori di serie B, pur assolvendo ad una funzione essenziale, perché operano in un settore fondamentale per il nostro Paese. Vorrei sapere cosa il Governo intenda fare al di là degli annunci. PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere. VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l’onorevole interrogante ha ricordato il contributo fornito dagli uffici dei giudici di pace alla domanda di giustizia, sia civile sia penale, e, al tempo stesso, ha correttamente evidenziato la situazione di progressiva sofferenza che sta caratterizzando anche questa parte della giurisdizione. Il Governo, nella consapevolezza che tale situazione sia dovuta sia alla inadeguatezza delle norme procedurali sia alla carenza di organici nella magistratura ordinaria, ritiene che la risposta al debito di giustizia non possa che essere globale, cercando di ottimizzare tutte le risorse disponibili. A questo fine, ci siamo già fatti promotori di diversi interventi normativi. Mi riferisco al disegno di legge in materia di accelerazione del processo penale e a quello per l’accelerazione del processo civile. È inoltre prevista per domani la presentazione, nella riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, di un disegno di legge per la riforma organica della magistratura onoraria che contiene anche specifiche norme per l’accelerazione del contenzioso civile e penale pendente. Il progetto di riforma, che – lo voglio sottolineare per correttezza al Parlamento – deve essere ancora sottoposto al vaglio definitivo del prossimo Consiglio dei ministri, nelle proposte del Ministero della giustizia si muove lungo le seguenti direttrici: in primo luogo, la modifica strutturale dello status dei magistrati onorari, mirando da una parte ad evitare la dispersione delle conoscenze acquisite e, dall’altra, ad accentuare la professionalità, mediante un aggiornamento permanente, unito ad un più rigoroso sistema di valutazione dell’attività svolta; in secondo luogo, si prevede la trasformazione dell’ufficio del giudice di pace in circondariale, al fine di consentire che il medesimo giudice onorario svolga la sua attività presso più sezioni, anche distaccate, dell’ufficio circondariale. Il terzo elemento di novità è la disciplina della durata: si prevedono quattro anni rinnovabili per altri quattro, previa valutazione del CSM. Ne risulterebbe un progetto di valorizzazione e stabilizzazione dello status di questi magistrati. Si evidenzia che all’ampliamento delle funzioni dei magistrati onorari corrisponderà, come è ovvio, una disciplina più puntuale della deontologia professionale, delle valutazioni di professionalità e dello stesso trattamento economico. In tal modo, si intende operare una razionalizzazione degli uffici giudiziari di primo grado, avendo cura di utilizzare e valorizzare tutte le risorse disponibili in un sistema unico coordinato. Il Governo, come dicevo, è consapevole che il problema dell’arretrato, che assilla da sempre la giustizia italiana, non è stato ancora risolto, ma ha avviato un significativo numero di cambiamenti e, con il concorso del Parlamento, è convinto che tali cambiamenti potranno assicurare la necessaria modernizzazione della giustizia italiana. PRESIDENTE. La deputata Mazzoni ha facoltà di replicare. ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, ministro Chiti, la ringrazio. Chiaramente l’assenza del ministro Mastella ha comportato che lei leggesse in quest’aula ciò che le è stato riferito dagli uffici.Pag. 49Il Ministro Mastella sa bene che, soprattutto in queste ultime settimane, vi è stata una accelerazione non tanto dei processi, ma dei dialoghi e degli incontri con la categoria per risolvere i problemi seri che essa ha posto. Vi è, infatti, una fortunata coincidenza: tutti i rappresentanti della categoria dei giudici di pace sono qui fuori a manifestare contro gli annunci del Governo che lei ha dovuto ripetere in questa sede, perché – come ho già affermato prima – ci consegna una missiva, un documento da parte del Governo. Vi era qualcosa di più nella mia interrogazione e nelle richieste che la categoria sta formulando da più tempo al Governo. Nelle ipotesi di disegno di legge che lei ha enunciato, vi è uno stravolgimento del sistema con principi assolutamente incomprensibili. Domani il Consiglio dei Ministri dovrebbe pronunciarsi su un disegno di legge del quale ancora non si conosce nulla, salvo che sopprimerà la categoria dei magistrati di pace per ricomprenderli nella generica categoria dei magistrati onorari, schiacciandoli all’interno degli uffici dei tribunali, quindi sopprimendo eventualmente tutte le sedi (sono 849) distribuite sul territorio, e negando anche con tale operazione, ancora una volta, quel principio – sacro per la buona giustizia – della vicinanza della risposta di giustizia erogata al cittadino (avevamo cercato di realizzarlo attraverso l’individuazione del cosiddetto «giudice di prossimità», istituto che viene anch’esso soppresso). Non si garantisce assolutamente la tutela dovuta a ciascun lavoratore, anche se l’attuale Governo afferma di battersi per le tutele minime dei lavoratori, ma non si parla di previdenza, non si parla di pensioni, non si parla di contributi: rimarranno lavoratori di serie B. Il loro prezioso contributo fornito in questi anni verrà cestinato e la nostra giustizia continuerà a declinare. Credo che sia una risposta assolutamente insoddisfacente. PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Sospendo la seduta, che riprenderà alle 17. La seduta, sospesa alle 16,30, è ripresa alle 17,05. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI |