05.12.2007 – Giudici di Pace e Notai in prima linea. Il Senato dà il primo sì ai Cus – Contratti di unione solidale –
La legge sulle unioni di fatto ha mosso i primi passi in Parlamento: la commissione giustizia del Senato ha infatti approvato il testo base da adottare per la discussione. I contraenti si recheranno Dal Giudice di Pace (oppure da un notaio) per stilare i loro contratti di unione solidale. ROMA — Al principio era: i Pacs. Poi è diventata: i Dico. E adesso che è stata ribattezzata con il nome di Cus (ovvero: Contratti di unione solidale), la legge sulle unioni di fatto ha mosso i primi passi in Parlamento: la commissione giustizia del Senato ha infatti approvato il testo base da adottare per la discussione. Proprio ieri.Proprio mentre Romano Prodi e metà del suo governo brindava a tavola con il cardinal Tarcisio Bertone. Gesto fuori dal protocollo quello del segretario di Stato vaticano: un calice alzato a tavola. «Auguro un buon lavoro a questo governo», ha detto Bertone. Un gesto ben più che simbolico. È infatti la sostanza del nuovo corso dell’esecutivo di Prodi che ha fatto tornare il sorriso al cardinale. Ed è ovvio che le unioni civili siano un tema centrale di questo nuovo corso: da mesi il governo le ha sepolte dentro un cassetto. Un calice alzato per dare un altro giro di chiave a quel cassetto. Ma in Parlamento si brindava ugualmente. Era il senatore Cesare Salvi ad esultare: è stato lui, presidente della commissione giustizia, a presentare il testo base sui Cus. «E lo abbiamo approvato in commissione», ha detto. Spiegando: «Questa fino ad oggi sembrava un’impresa impossibile. Ma bisogna dare fiducia al Parlamento». Un testo che riprende molti dei punti del disegno di legge (quello sui Dico) che il governo approvò in gennaio, compreso il fatto che i diritti sono estesi ai conviventi anche dello stesso sesso. Con una prima, sostanziale differenza: ci saranno i registri per i Cus presso i giudici di pace. Ed è proprio davanti al giudice di pace (oppure da un notaio) che i contraenti si recheranno per stilare i loro contratti di unione solidale. Nel ddl governativo sui Dico per accertare l’unione di fatto c’era, invece, un giro di invio di raccomandate postali. «Noi abbiamo voluto dare importanza al diritto della coppia», ha aggiunto Cesare Salvi, spiegando che il resto del testo ricalca pressoché in maniera sostanziale quello governativo. Dai Cus scaturiscono una serie di diritti per i conviventi che vanno dalla tutela sul lavoro, all’assistenza sanitaria, al diritto alla casa, fino ad arrivare al diritto di successione legittima. La maggioranza della com missione giustizia ha votato praticamente compatta a favore del testo di Salvi (con l’eccezione del voto contrario di Lorenzo Ria, senatore del Pd), mentre ha appoggiato il testo Antonio del Pennino, senatore dell’opposizione (Dc-Pri). Contro il voto di Francesco D’Onofrio (Udc), astenuti i senatori di An e di Forza Italia, la Lega non era in commissione al momento delle votazioni. «Ci sarà tempo fino al 15 gennaio per presentare gli emendamenti, poi comincerà la discussione», ha detto il presidente della commissione Salvi. Probabilmente senza sapere che poche ore prima il presidente del consiglio Prodi si era trattenuto a chiacchierare con il cardinal Bertone: non un accenno ai Pacs-Dico-Cus. Ma un fiume di parole sull’importanza dei valori della famiglia e di tutti i provvedimenti che il governo ha preso e vuole prendere proprio in tema di famiglia. Quella fondata sul matrimonio. Fonte: Corriere della Sera |