05.05.2010. – Avvocati – La riforma dell’ordinamento – Consulenza legale più aperta –
Consulenza e assistenza stragiudiziale anche per le associazioni e gli enti a favore dei loro iscritti. Governo e relatore alla riforma dell’ordinamento forense hanno dato parere favorevole a un emendamento presentato dalla maggioranza che si propone di riformulare una norma cruciale del progetto in discussione nell’aula del Senato. Ora si attende solo una valutazione della commissione Bilancio, ma è probabile che la correzione possa essere approvata alla ripresa dei lavori dopo la battuta d’arresto di ieri. L’emendamento sul fronte delicato della consulenza, che viene incontro alle perplessità manifestate dalle associazioni (che avevano scritto al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per mettere in evidenza anche questo punto critico), apre l’attività di consulenza e assistenza legale stragiudiziale anche a giuristi d’impresa e docenti universitari. I primi, già in parte ricompresi dalla versione attuale del disegno di legge, si vedono riconosciuta a pieno titolo la possibilità della coesistenza tra rapporto di lavoro dipendente e consulenza svolta a favore del proprio datore di lavoro. Consulenza che è attribuita anche ai secondi, ma solo se professori universitari in materie giuridiche. Tra gli emendamenti approvati, spicca quello che, nella prospettiva di una maggiore attenzione alle esigenze dei giovani, assegna ai locali consigli dell’ordine anche il compito collocare presso gli studi professionali gli aspiranti avvocati che non sono stati grado di individuare un professionista. Mentre il provvedimento si muove con fatica in aula, dal Consiglio nazionale forense arriva una decisa spinta per un’approvazione in tempi brevi. Per il presidente del Cnf, Guido Alpa, vanno respinte le accuse di corporativismo che vengono mosse alla riforma. Alpa fa presente che «la discussione esasperata in aula è strumentale al rallentamento del processo deliberativo. E la proposta di far rientrare la discussione in commissione prelude al fallimento della riforma. È più di un anno che il testo è sotto esame al Senato. Ogni suo aspetto è stato esaminato con cura. Ora siamo arrivati alla vivisezione». Il presidente del Cnf ricorda che maggioranza e minoranza si erano espresse a favore del testo approvato in commissione ed esponenti di tutte le parti po-litiche, anche nei seminari organizzati dalle componenti dell’avvocatura, avevano confermato questo orientamento. «Chiediamo dunque – conclude Alpa – una conferma in aula di quei giudizi positivi e un atteggiamento responsabile del Parlamento». Giovanni Negri Fonte: Il Sole 24 Ore |