02.08.2010. – Avvocati, contropiano sulla riforma professioni – la protesta attesa per un’eventuale convocazione del ministro Alfano – – Il no agli ausiliari nei processi civili –
Sarà un autunno caldissimo per gli avvocati che già adesso stanno preparando un calendario di iniziative contro il Governo e contro l’inerzia del Parlamento. I motivi del contendere sono noti: l’opposizione alla media-conciliazione obbligatoria, contro il progetto di ddl sull’ausiliare del giudice e la rottamazione dei processi e la richiesta di una rapida approvazione della riforma della professione forense. «Da troppo tempo assistiamo a un appiattimento dell’esecutivo ai poteri forti – attacca Maurizio de Tilla, presidente dell’Oua, organismo unitario dell’avvocatura -. Ne è prova ulteriore, l’incontro della settimana scorsa tra il ministro Alfano e il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia e le rassicurazioni del Guardasigilli sul nodo della competitività e sul ricorso alla conciliazione. Rassicurazioni che, è bene ricordarlo, seguono l’annuncio, di qualche giorno fa, della ricomparsa, in un apposito ddl, dell’emendamento alla manovra economica, poi ritirato, che di fatto porterà alla “rottamazione” della nostra giustizia civile, introducendo la figura degli ausiliari (notai, magistrati, professori universitari in pensione, avvocati, ecc.) per smaltire i molti processi pendenti». Ecco perché dal 16 settembre scatterà il piano di contrasto e protesta annunciato dagli ordini forensi territoriali: astensioni dalle udienze, dalla difesa di ufficio e dei clienti abbienti, manifestazioni nazionali e territoriali. Particolarmente significativa la protesta minacciata dai Fori siciliani che hanno deciso di astenersi dal deliberare la designazione dei commissari d’esame di abilitazione alla professione di avvocato. Eppure la rottamazione del processo civile viene considerato un passo essenziale per liberare la montagna di processi arretrati che soffoca e rallenta la giustizia italiana. «Anche in questo caso però – continua de Tilla -si parla di giustizia ricorrendo a soluzioni emergenziali e senza tener conto delle proposte di chi opera realmente nel settore: avvocati, magistrati. Se a tutto ciò aggiungiamo l’istituto della mediaconciliazione obbligatoria, il quadro è chiaro: invece di assumere 4mila nuovi magistrati (come proposto dall’Oua), investire sul processo telematico, su criteri manageriali di gestione degli uffici giudiziari e su un rigoroso giudice laico, così ridurre i tempi della giustizia, si vuole creare una macchina giudiziaria a due velocità, una eccellente per pochi interessi economici privilegiati, l’altra deficitaria per i comuni cittadini». Quindi scontro frontale come unica via percorribile? «Non è l’unica ma attualmente sembra la più efficace. Non solo – aggiunge de Tilla – non siamo più disposti ad accettare promesse ma ci attendiamo che finalmente vengano mantenuti gli impegni come quello dell’approvazione della riforma forense, in discussione al Senato e da mesi nel dimenticatoio. Nel frattempo la legge Bersani (che ha abolito i minimi tariffari) rimane in vigore con tutto ciò che comporta per la categoria in un’epoca di crisi». Infine l’Oua avvierà una campagna di protesta affinché si spediscano migliaia di fax e mail al premier e al Guardasigilli per rappresentare le ragioni dell’Avvocatura. A meno che il ministro Alfano non decida di aprire un ennesimo tavolo di trattative che possa far scendere la temperatura.
Isidoro Trovato
Data: 02/08/2010
Fonte: Coriere della sera
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