09.04.2010. – Mediazione: Il Cnf chiede subito i decreti ministeriali. –

Roma, 9 aprile 2010 (Agi) – Fare in fretta con i decreti ministeriali sui requisiti degli organismi di conciliatori e dei conciliatori e sulle indennità, che attueranno in concreto la riforma che ha introdotto nel sistema giustizia la mediazione. È quanto chiedono gli Ordini forensi, che, in una riunione organizzata dal Cnf, hanno sottolineato l’esigenza di avere un quadro normativo completo per poter cogliere al meglio le opportunità e superare le difficoltà interpretative e pratiche che le norme hanno posto.
Sul mercato, infatti, sono già operative strutture private, legittimate dalla riforma societaria, mentre appena una decina di Ordini possono vantare un organismo di conciliazione già avviato. Inoltre, spiega il Consiglio forense, bisogna organizzare la formazione e, in assenza dei decreti ministeriali che fissino i requisiti dei conciliatori, è tutto più difficile. L’indicazione emersa oggi da parte del Cnf è quella di aspettare i decreti attuativi e di muoversi in un quadro aggiornato: proprio per questo la richiesta al ministero della Giustizia è «di fare il più in fretta possibile». Con la riforma governativa, gli Ordini sono chiamati a istituire organismi di conciliazione presso i tribunali, che saranno riconosciuti di diritto dal ministero: «un’opportunità», rileva il Cnf, «ma anche una sfida visto che, per chi non è già sul mercato sulla base delle vecchie regole, il rischio è quello di una partenza in salita che potrebbe trasformarsi anche in una iniziativa inutile e piuttosto costosa».

Il presidente del Cnf Guido Alpa ha osservato che «con la commissione Cnf per lo studio della mediazione abbiamo avviato un confronto con il ministero della Giustizia nella convinzione che gli organismi di conciliazione presso gli Ordini forensi abbiano delle caratteristiche peculiari: saranno formati da soggetti con una formazione specifica giuridica teorico-pratica e potranno garantire una maggiore imparzialità. Siamo dell’avviso anche che le parti avranno interesse a essere accompagnate da un legale di fiducia. Insisterò presso il ministero perchè gli Ordini siano automaticamente iscritti anche come enti formatori. E sono dell’avviso che i conciliatori presso gli Ordini non potranno essere che avvocati che si siano formati presso l’Ordine stesso o altri Ordini forensi». I dubbi sull’implosione del sistema sono tutti sul tappeto, anche perchè andrà valutata la sostenibilità economica e pratica del sistema. «Siamo tutti preoccupati – aggiunge Alpa – perchè non ci sono dati che ci diano un ordine di grandezza. Certo è però che il sistema si dovrà autofinanziare e quindi è importante che il ministero fissi delle tariffe che siano sufficienti a coprirne i costi».

Fonte: agi.it

 

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