06.04.09. – Oua: un’unica magistratura onoraria per una efficace giurisdizione laica –
OUA: UN’UNICA MAGISTRATURA ONORARIA PER UNA EFFICACE GIURISDIZIONE LAICA
«In Italia a fianco degli 8.000 magistrati togati lavorano circa 12.000 giudici onorari (sarebbe più corretto chiamarli laici). A questi sono affidati un milione cinquecentomila processi civili e penali. L’impegno dei giudici laici (od onorari) non è più un’emergenza o una soluzione temporanea del nostro sistema giudiziario: è una realtà importante. Non sono più rinviabili seri interventi di riforma del settore». Questa la presa di posizione di Maurizio de Tilla, presidente Oua, intervenendo oggi al Congresso Nazionale della Magistratura Onoraria: “L’altra toga, cronaca di una riforma annunciata…10 anni dopo”, che si terrà presso il CSM.
«E’ bene ricordare – ha continuato – che la magistratura laica (od onoraria) svolge una piena attività giurisdizionale di pari livello ed impatto per i cittadini. Per questa ragione, ritieniamo che sia necessario per questo settore, sulla base del progetto elaborato dall’avvocato Giuseppe Chiaia Noya, coordinatore della specifica Commissione dell’OUA, che si prevedano efficienti strutture organizzative e logistiche e che si avvii una compiuta e uniforme regolamentazione basata su una rigorosa selezione nell’accesso, con una formazione adeguata e un forte controllo etico. È, altresì, importante prevedere parità di ruoli, dignità e adeguato trattamento retributivo e previdenziale ed un sistema di incompatibilità assoluta che ne garantisca l’autonomia e l’indipendenza».
Il presidente dell’Oua ha, poi, ricordato la recente proposta di modifica della Costituzione avanzata dall’avvocatura e inquadrato in questa cornice anche il ruolo della magistratura onoraria: «Gli avvocati – ha concluso de Tilla – stanno dando un forte contributo affinchè si conferisca un ruolo paritario e concorrente rispetto alla magistratura togata, anche nella predisposizione delle regole e delle strutture a presidio della magistratura onoraria attinta prevalentemente dagli albi degli avvocati. Tale cooperazione va inquadrata nella prerogativa di “Soggetto costituzionale”. Nel progetto, appunto, elaborato dall’OUA è previsto che “L’avvocatura concorre, con propri rappresentanti, all’Amministrazione della giustizia nelle diverse articolazioni”. Alla Politica, anche da questa sede, insieme alla magistratura laica, lanciamo la sfida per una giustizia più moderna, europea ed efficiente».
«In Italia a fianco degli 8.000 magistrati togati lavorano circa 12.000 giudici onorari (sarebbe più corretto chiamarli laici). A questi sono affidati un milione cinquecentomila processi civili e penali. L’impegno dei giudici laici (od onorari) non è più un’emergenza o una soluzione temporanea del nostro sistema giudiziario: è una realtà importante. Non sono più rinviabili seri interventi di riforma del settore». Questa la presa di posizione di Maurizio de Tilla, presidente Oua, intervenendo oggi al Congresso Nazionale della Magistratura Onoraria: “L’altra toga, cronaca di una riforma annunciata…10 anni dopo”, che si terrà presso il CSM.
«E’ bene ricordare – ha continuato – che la magistratura laica (od onoraria) svolge una piena attività giurisdizionale di pari livello ed impatto per i cittadini. Per questa ragione, ritieniamo che sia necessario per questo settore, sulla base del progetto elaborato dall’avvocato Giuseppe Chiaia Noya, coordinatore della specifica Commissione dell’OUA, che si prevedano efficienti strutture organizzative e logistiche e che si avvii una compiuta e uniforme regolamentazione basata su una rigorosa selezione nell’accesso, con una formazione adeguata e un forte controllo etico. È, altresì, importante prevedere parità di ruoli, dignità e adeguato trattamento retributivo e previdenziale ed un sistema di incompatibilità assoluta che ne garantisca l’autonomia e l’indipendenza».
Il presidente dell’Oua ha, poi, ricordato la recente proposta di modifica della Costituzione avanzata dall’avvocatura e inquadrato in questa cornice anche il ruolo della magistratura onoraria: «Gli avvocati – ha concluso de Tilla – stanno dando un forte contributo affinchè si conferisca un ruolo paritario e concorrente rispetto alla magistratura togata, anche nella predisposizione delle regole e delle strutture a presidio della magistratura onoraria attinta prevalentemente dagli albi degli avvocati. Tale cooperazione va inquadrata nella prerogativa di “Soggetto costituzionale”. Nel progetto, appunto, elaborato dall’OUA è previsto che “L’avvocatura concorre, con propri rappresentanti, all’Amministrazione della giustizia nelle diverse articolazioni”. Alla Politica, anche da questa sede, insieme alla magistratura laica, lanciamo la sfida per una giustizia più moderna, europea ed efficiente».
Fonte: oua.it